
L’obiettivo è la formazione di un fronte sociale capace di unire i lavoratori, le classi popolari, organizzazioni sindacali e forze politiche di movimento
La sinistra comunista e popolare si prepara a scendere in piazza a Roma il 5 ottobre prossimo contro il governo Conte-Renzi. L’iniziativa promossa dal partito comunista sta ottenendo molte adesioni dall’area della sinistra radicale. “Più che un governo giallorosso sembra un governo giallo-ravanello: rosso fuori, ma bianco nel cervello. Un governo composto da incapaci, yes man dei poteri forti, delle banche e dell’Europa – ha dichiarato Marco Rizzo segretario generale del partito comunista –“Rossa” non è neppure quella sinistra residuale presente in Parlamento come Liberi e Uguali, Sinistra Italiana che subito si è accodata al nuovo esecutivo, tanto fondamentale per i numeri della maggioranza, quanto ininfluente nella definizione delle politiche di governo, spinta solo dall’autoconservazione dei propri gruppi dirigenti e priva di qualsiasi ruolo sociale”.
“Non ci sarà nessun cambiamento e nessuna svolta, ma un governo che proseguirà le politiche antipopolari in favore di finanza e grandi imprese – spiega in una nota il partito comunista – Viviamo in questa finta alternativa tra nazionalisti ed europeisti. Non sarà questo governo a fermare la crescita della Lega e della destra, i cui provvedimenti reazionari, repressivi e razzisti hanno giustamente destato sdegno e grande preoccupazione in ampi settori delle classi popolari. Chi crede che l’alternativa a una destra nazionalista possa essere il governo diretto dall’Unione Europea si illude e fa il gioco della destra. Proprio questo governo, fatto passare mediaticamente come governo “di sinistra”, sarà un nuovo e potentissimo sponsor della crescita della destra nel nostro Paese, che già oggi appare agli occhi distratti di molti, come l’unica alternativa possibile. E’ nostro dovere promuovere una forte opposizione e lavorare per la formazione di un fronte sociale capace di unire lavoratori e classi popolari, organizzazioni sindacali e forze politiche di movimento – conclude la nota – Un fronte di lotta che riporti il potere nelle mani dei lavoratori”.