Riduzione media di 400-500 euro, pronto un atto transattivo
Sul piede di guerra i dipendenti della Net Service società del gruppo Abc(azienda idrica speciale) che sarà posta in liquidazione entro questo mese. I lavoratori dovrebbero essere assunti da Abc, è quanto prevede una delibera approvata dalla giunta e avallata dal consiglio comunale di Napoli ma sono emersi limiti e problemi che potrebbero mettere in discussione i diritti collettivi e contrattuali dei lavoratori. In primis, la delibera approvata dal governo cittadino di Piazza Municipio non tiene conto dell’articolo 2112 del codice civile. Un articolo di legge importantissimo, a tutela dei lavoratori. Stabilisce che in caso di trasferimento d’azienda il rapporto di lavoro continua con il cessionario ed il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano, e le condizioni di miglior favore maturate con l’azienda cedente. Gli impiegati e gli operai Net Service, invece, saranno assunti come “nuovi assunti” da Abc, subendo perdite salariali in media di 400-500 euro, considerato il passaggio dal contratto dell’edilizia edilizia al contratto di acqua-gas. I lavoratori non sarebbero tutelati dalle normative dello Statuto dei Lavoratori ma regolarizzati con la legge del cosiddetto Jobs Act che prevede licenziamenti senza giusta causa e demansionamenti. Il capo di Gabinetto Attilio Auricchio e il vice sindaco Enrico Panini spingono per l’accordo. Stando ai bene informati, sarebbe pronto un atto transattivo da sottoporre ai lavoratori. Un atto transattivo, a quanto pare, già concordato con i sindacati confederali e di categoria territoriali. Doveroso chiarire che lavoratori che firmeranno l’atto transattivo “non avranno più nulla a pretendere”, non potranno impugnare o attivare azioni legali a tutela dei loro diritti. Nelle prossime ore è previsto un incontro a Palazzo San Giacomo. Ilpiano che prevede l’internalizzazione in Abc delle attività di manutenzione finora da Net Service prevede un risparmio di oltre 1 milione e mezzo annui per l’azienda idrica speciale. Un risparmio che rischia di essere concretizzato sulla pelle dei lavoratori.
Ciro Crescentini