Napoli, la morte di Chiara: indagata una coppia di professionisti per omicidio colposo e omissione di controllo

Durante la lunga perquisizione e i rilievi della polizia di Stato compiuti durante la notte, nell’appartamento in cui vivono con i due figli minorenni in via Santa Teresella sono stati trovati oggetti di fattura etnica simili alla statuetta faraone in onice che ha colpito la turista padovana

Oggi pomeriggio si è conclusa al Policlinico l’autopsia sul corpo di Chiara Jaconis, la ragazza uccisa da una statuetta lanciata da un balcone mentre passeggiava in Via Santa Teresella nel centro storico cittadino. Oggi Chiara è stata anche ricordata in duomo dall’arcivescovo Mimmo Battaglia durante la celebrazione per il miracolo di San Gennaro. 

Proseguono, intanto, le indagini della Procura di Napoli. Notificati gli avvisi di garanzia ai genitori di un minore, due professionisti incensurati. I magistrati contestano il reato di omissione di controllo e omicidio colposo. Secondo l’ipotesi più accreditata, il bambino avrebbe lanciato dal balcone la statuetta che raffigura un faraone, l’oggetto che ha ucciso la turista padovana, arrivata nel capoluogo partenopeo per festeggiare il suo compleanno. I

Durante la lunga perquisizione e i rilievi della polizia di Stato compiuti durante la notte, nell’appartamento in cui vivono con i due figli minorenni sono stati trovati oggetti di fattura etnica simili alla statuetta faraone in onice che ha ucciso Chiara.

Ai due professionisti, sono stati sequestrati i cellulari e i pc trovati nell’appartamento via Santa Teresella. La polizia inoltre ha raccolto varie testimonianze che raccontano di episodi simili: racconti che dicono che domenica non è stata la prima volta che qualcosa è caduto dal balcone incriminato.

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