Napoli, esposta scultura di Salvini che spara ai migranti. Lui replica: “Una schifezza”

L’opera raffigura il leader leghista con una maglia verde con il numero 49 sulla schiena, allusione ai famosi milioni della Lega sottratti indebitamente. Dalla pistola spunta un cartello con la scritta “game over”.

 Matteo Salvini con la pistola in pugno che spara a due africani in versione zombie. E’ “La pacchia è finita”, l’opera di Salvatore Scuotto, artista partenopeo che ha scelto il nome d’arte di Morales, e che attacca frontalmente il leader della Lega nella sua prima mostra di sculture che viene inaugurata oggi nella galleria Nabi a Napoli.
Un’opera che indigna Salvini: “Cosa non si fa – commenta l’ex ministro – per farsi un po’ di pubblicità, che squallore. La “scultura” che mi raffigura mentre sparo agli immigrati è una vera schifezza, è istigazione all’odio e alla violenza, altro che arte. Non vedo l’ora di tornare a Napoli per ammirare i fantastici Presepi tradizionali, non queste porcherie”. L’ex ministro ne parla anche in una diretta Facebook: “Non fa ridere una scultura con la mia faccia che spara a due immigrati, non mi fa ridere. E’ istigazione all’odio e alla violenza. E’ qualcosa di demenziale e criminale e poi trovi qualcuno che pensa davvero che Salvini sia così. Quindi spero che quella pseudo-opera venga ritirata”. La scultura fa parte di una collettiva a cui partecipa Scuotto, artista noto per la sua bottega nel centro di Napoli, col suo gruppo della Scarabattola ha innovato inserendo tra le figure del presepe anche diavoli, donne nude e femminielli. “Quando ho iniziato a creare – aveva spiegato Scuotto al Mattino – Salvini era ancora ministro dell’Interno e ho voluto rappresentarlo come un bambinone che gioca ad un videogame popolato da fantasmi, come si vede dai dettagli della pistola che è intenzionalmente sproporzionata. Dico che il suo messaggio politico è infantile, come una costante Play station in cui bisogna individuare il nemico e abbatterlo“. Attaccato alla pistola c’è la scritta ‘Game over’: “per identificare – prosegue Scuotto – la conclusione del videogioco. Chissà cosa indica: la fine di Salvini o quella dei suoi nemici? Non ho creato questa parodia salviniana perché sono comunista, al massimo aspirerei a essere anarchico, non credo alla sinistra, troppo tiepida. Non voglio esprimere alcuna appartenenza ma so in cosa non credo”. La scultura fa infuriare anche gli esponenti campani della Lega, come la parlamentare Pina Castiello che la definisce “la plastica rappresentazione di un espediente volgare, pensato solo per bieche finalità autopromozionali” e si augura “che la curatrice della rassegna in cui fa bella mostra questo piccolo “monumento all’odio”, voglia procedere al suo rapido ritiro”. Il suo collega alla Camera Gianluca Cantalamessa sottolinea che “presunte opere d’arte che mistificano la realtà per esaltare la cultura dell’odio sviliscono il valore inestimabile della cultura napoletana per meri interessi di bottega di pochi, a cominciare dal peggior sindaco che Napoli abbia mai avuto. I napoletani meritano molto di più“. Gli europarlamentari Vuolo e Grant si dicono indignati mentre solidarietà arriva anche da un’esponente di Forza Italia, Sandra Lonardo, che parla di “squallida violenza”

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