Libero, nuovo titolo-vergogna. Di Maio: “Ecco perché non avranno più soldi pubblici”

Il quotidiano: “Comandano i terroni”. Il vicepremier: “Per finanziare questo quotidiano utilizzato anche il denaro dei meridionali. Tranquilli: nel giro di 3 anni non riceveranno più un euro”. L’Odg: “Questo giornale segnalato al consiglio di disciplina, ma no a strumentalizzazioni politiche”

“Comandano i terroni”. Scatena il solito vespaio, l’ennesimo titolo-vergogna di Libero. Una provocazione a sfondo razzista, sparata a tutta pagina, perché a Libero si sono accorti che sono meridionali 3 delle 4 massime cariche dello Stato: Mattarella, Fico e Conte. Ma al quotidiano diretto da Pietro Senaldi – e di cui Vittorio Feltri è direttore editoriale- risponde il vicepremier Luigi Di Maio, ricordando il prossimo taglio al contributo per l’editoria, destinato a progressiva riduzione, fino all’estinzione nel 2022. “Buongiorno con la prima pagina di Libero, giornale finanziato con soldi pubblici, anche quelli dei terroni. – scrive Di Maio sui social.- Questa è la preziosa informazione da tutelare con i vostri soldi! Ma tranquilli: abbiamo già iniziato a togliergliene da quest’anno e nel giro di 3 anni arriveranno a zero“. Il capo politico dei 5 stelle dedica anche un post scriptum agli organi di categoria: “Anche questa volta l’Ordine dei giornalisti rimarrà in silenzio?”. Gli fa eco il tweet  del sottosegretario con delega all’Editoria, Vito Crimi: “Se allo stadio urlano ‘terroni’ arrivano denunce, curve chiuse, messaggi indignati. Oggi Libero lo scrive in prima pagina. L’Ordine dei giornalisti ha niente da dire? Non è ‘informazione’, è ‘razzismo finanziato con soldi pubblici (4,6 milioni nel 2017)’. Ma fra 3 anni finiranno anche per Libero”.

 

Tuttavia, l’Odg non resta in silenzio. “Due modi diversi di voler male al giornalismo e di essere irrispettosi dei cittadini che hanno il diritto di essere correttamente informati. – afferma una nota di Carlo Verna, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti l- Per il titolo strillato del quotidiano Libero ‘Comandano i terroni’ e i relativi contenuti, è stata già predisposta la segnalazione al consiglio territoriale di disciplina. Recentemente il Tribunale di Milano ha confermato, su uno dei tanti brutti titoli di Libero che costituiscono un caso, una sanzione emessa dall’Ordine dei Giornalisti. Ma è altrettanto inaccettabile il post di Luigi Di Maio che, strumentalizzando la vicenda, torna a compiacersi per i tagli al sostegno all’editoria”. Sulla stessa linea la Fnsi. “Il titolo odierno di apertura del quotidiano ‘Libero’, dedicato ai ‘terroni’ ai vertici delle istituzioni – dicono Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della stampa- non può essere considerato una provocazione e neanche un divertissement. Senza voler invadere le competenze dell’Ordine dei giornalisti in materia deontologica, è semplicemente inaccettabile perché in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione e anche con i principi della Carta di Roma, alla quale la Federazione nazionale della Stampa italiana ha aderito. È però altrettanto inaccettabile l’esultanza del vicepremier Luigi Di Maio per il taglio del fondo per l’editoria, che non colpirà soltanto Libero, ma anche tante altre testate, assestando un colpo mortale al pluralismo dell’informazione e al mercato del lavoro. In democrazia la chiusura di un giornale non è mai una bella notizia, neanche quando non se ne condivide la linea politica”.

 

Ma contro Libero si aggiungono altre voci. “Potrei rispondere con una certa banalità ‘sono orgogliosamente terrona’ – afferma la deputata pentastellata Carla Ruocco-; ma quello che m’indigna veramente è che questo giornale disprezza gli italiani”. Su un altro versante, Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, dichiara sui social: “Vergognoso titolo contro i meridionali del quotidiano portavoce di Matteo Salvini. Si preparano già a scaricare sul Sud le colpe dei fallimenti del Governo Lega-Cinque Stelle. Ha da passà a nuttata!'”. E l’immondo titolo fa twittare alla Cgil Campania: “La paura di restare isolato per comportamenti e scelte impopolari comincia a farsi sentire. E in soccorso di Matteo Salvini arrivano le vergognose prime pagine di Libero. Chiediamo l’intervento immediato del Consiglio Nazionale Ordine Dei Giornalisti. Intanto, #andiamoacomandare””. Infine, raggiunto dall’AdnKronos, lancia i suoi strali pure ‘o Zulù, alias Luca Persico, storico frontman dei 99 Posse: “In Italia ‘comandano i terroni’? Non posso far altro che replicare dicendo che sarebbe sicuramente meglio, invece in Italia purtroppo comandano gli ignoranti. Ancora non mi capacito di come si possa continuare a dare credito a un giornale come Libero, mi chiedo perché non commentare un articolo di Lercio la prossima volta, gli do sicuramente più considerazione”.

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