La situazione si è aggravata ulteriormente, il militante anarchico per un calo di pressione è caduto mentre faceva la doccia, provocandosi così una frattura scomposta della base del naso. Si sono ridotte le piastrine e i globuli bianchi, con conseguente calo delle difese immunitarie
Peggiorano le condizioni del militante anarchico Alfredo Cospito, da cento giorni in sciopero della fame contro il 41 bis nel carcere di Sassari.
La situazione si è aggravata ulteriormente. “ha perso – dice la dottoressa Angelica Milia, cardiologa Ospedale Conti di Sassari – altri due chilogrammi e non ha più la termoregolazione. Per un calo di pressione è caduto mentre faceva la doccia, provocandosi così una frattura scomposta della base del naso. Si sono poi ridotte le piastrine e i globuli bianchi, con diminuzione quindi delle difese immunitarie. Ritengo – aggiunge Milia – che da un momento all’altro possa essere in pericolo di vita“.
Sulla vicenda è intervenuto l’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. “Da uomo, magistrato, giurista, combattente per la giustizia, per ragioni sia giuridiche che umanitarie – sottolinea de Magistris – mi appello a chi ha il potere istituzionale di agire di revocare prima che sia troppo tardi il 41 bis ad Alfredo Cospito, anarchico colpevole di gravi delitti che merita la pena adeguata ma non un regime penitenziario assolutamente sproporzionato rispetto ai reati per cui è stato condannato“.
Cospito non molla e tramite il proprio legale ha diffuso una nota che si commenta da sola:
“Il sottoscritto Alfredo Cospito comunica al proprio avvocato Flavio Rossi Albertini che in pieno possesso delle mie capacità mentali mi opporrò con tutte le forze all’alimentazione forzata. Saranno costretti a legarmi nel letto. Dico questo perché ultimamente mi è stata adombrata la possibilità di un T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio). Alla loro spietatezza ed accanimento opporrò la mia forza, tenacia e la volontà di un anarchico e rivoluzionario cosciente. Andrò avanti fino alla fine. Contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo. La vita non ha senso in questa tomba per vivi“.
CiCre