La “transizione ecologica”: manifestante NoTav colpita da lacrimogeno sparato dalla polizia

La donna verrà  operata da chirurghi maxillo facciali e neurochirurghi dell’ospedale Molinette

Un’attivista NoTav è  grave in ospedale con emorragia cerebrale e fratture al viso colpita gravemente da un lacrimogeno sparato ad altezza uomo dalle forze dell’ordine”. Lo fa sapere in una nota il Movimento valsusino.

la conferenza stampa dei NoTav

“Ieri sera, al termine della manifestazione, i No Tav si sono avvicinati al piazzale per portare un saluto ai presidianti che resistono ancora sul tetto – continua la nota del Movimento – Le forze dell’ordine hanno avuto una reazione spropositata a questo atto di solidarietà scatenando un fitto lancio di lacrimogeni ad altezza uomo colpendo una ragazza, Giovanna Saraceno, in pieno volto, provocandole due emorragie cerebrali e plurime fratture al volto”. “La polizia si è presentata in ospedale entrando nella stanza di Giovanna per interrogarla, contrariamente a quanto definiscono le norme anti-covid, che vietano l’ingresso in ospedale ad esterni, compresi i parenti”- evidenzia ancora il Movimento – Non ci sono più parole per descrivere quanto sta succedendo in Val Susa, la vergogna di politici e mass media supini al sistema del TAV e disposti a far passare sotto silenzio l’occupazione militare di un territorio, la devastazione e la violenza perpetrata dalle forze dell’ordine”.

Giovanna verrà  operata da chirurghi maxillo facciali e neurochirurghi dell’ospedale Molinette. La donna è ricoverata, sveglia e cosciente, nel reparto di chirurgia d’urgenza. Per ora resta in osservazione.
Se l’evoluzione resterà  favorevole saranno confermati i 25 giorni di prognosi.

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