In Africa si estende la ribellione: colpo di Stato nel Gabon, cacciato il governo filo-francese della famiglia Bongo Ondimba

Ufficiali delle forze armate annunciano la presa del potere

Un gruppo di alti ufficiali militari gabonesi è apparso sul canale televisivo Gabon 24 nelle prime ore di mercoledì e ha affermato di aver preso il potere, dopo che l’organo elettorale statale ha annunciato che il presidente Ali Bongo aveva ottenuto il terzo mandato.

Dodici soldati sono apparsi in televisione annunciando che avrebbero annullato i risultati delle elezioni, tenute sabato, e sciolto “tutte le istituzioni della repubblica”.

Abbiamo deciso di difendere la pace ponendo fine all’attuale regime”. Ciò, hanno aggiunto, è dovuto a “un governo irresponsabile e imprevedibile che provoca un continuo deterioramento della coesione sociale che rischia di portare il Paese nel caos“.

Gli ufficiali hanno dichiarato di rappresentare tutte le autorità di sicurezza del Paese e che non esiste alcun conflitto interno tra loro. Testimoni hanno sentito colpi di armi automatiche pesanti a Libreville, capitale del Gabon. I militari  hanno preso il controllo del palazzo presidenziale a Libreville, situato sul lungomare

Recentemente si erano tenute le elezioni nel Paese, che avevano visto vincere per l’ennesima volta Ali Bongo Ondimba, la cui famiglia è al potere da 56 anni, col 64%. Le elezioni si sono svolte in un clima di paura per la proclamazione del coprifuoco da parte del governo uscente. Elezioni definite fraudolente dall’opposizione.

Carovita e peggioramento delle condizioni di vita, elezioni irregolari e timori di arresti di oppositori, corruzione e nepotismo di “una dinastia” supportata dalla Francia, l’ex potenza coloniale: questi i fattori all’origine dell’iniziativa dei militari. I fatti di oggi erano prevedibili alla luce del malcontento generale tra la popolazione.

Anche se il Gabon non ha una tradizione di colpi di stato, con il deterioramento delle condizioni di vita e di convivenza, l’istituzionalizzazione della corruzione e la promozione di dirigenti controversi un golpe era ipotizzabile.


Un passaggio chiave sono state le elezioni presidenziali, tenute sabato scorso. I risultati sono stati annunciati questa notte, poco prima dell’annuncio del golpe in tv da parte dei militari: stando ai dati ufficiali, il presidente Ali Bongo Ondimba, al potere da 14 anni e figlio di Omar Bongo, al potere dal 1967, sarebbe stato confermato per un nuovo mandato.

Questo esito non è stato però riconosciuto dagli sfidanti, in particolare da Albert Ondo Ossa, che ha denunciato brogli massicci da parte del “regime”.


La famiglia di Ali Bongo Ondimba, è al potere sin da un intervento militare francese nel 1964, e ha sempre mantenuto un atteggiamento dispotico e filo-occidentale.

La vicinanza del paese alla Repubblica Centrafricana, all’Angola e alla Nigeria lo rendono strategico nella regione, per questo, nel caso in cui il golpe sia stato condotto con l’obiettivo di liberare il Gabon dalla dominazione straniera, ci si deve aspettare una reazione violenta da parte dell’asse Washington-Bruxelles.

E arrivano le prime reazioni. Il gruppo minerario francese Eramet ha annunciato la sospensione di tutte le sue operazioni nel Paese. Lo riferisce “France 24”. Secondo una fonte della compagnia, le operazioni di Gabon Comilog e Setrag – due filiali del gruppo in Gabon – sono state sospese questa mattina, insieme al traffico ferroviario connesso alle attività.

Intanto, centinaia di persone sono scese in strada a Libreville, capitale del Gabon, per esprimere sostegno ai militari. Cortei si dirigono in direzione dell’Assemblea nazionale e del comune, cantando a gran voce e sventolando la bandiera nazionale gabonese.

(seguiranno aggiornamenti)

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