I nazionalisti ucraini tentano di incendiare la centrale nucleare e il presidente ex comico organizza messinscena

La struttura è stata messa in sicurezza dalle forze armate russe. Non c’è stato il rilascio di radiazioni, la sicurezza dei reattori non è stata compromessa.

Emerge un’altra versione sull’incendio di un edificio andato a fuoco la scorsa notte nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia, centrale nucleare a sei reattori, la più grande d’Europa. Un incendio che ha creato panico e paura in tutto il Mondo.

A quanto pare, invece, il governo ucraino e le milizie nazionaliste avrebbero organizzato una messinscena e una mostruosa provocazione. Addirittura il presidente ucraino, l’ex comico Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio ha accusato la Russia di “avere bombardato la centrale e fatto ricorso al terrorismo nucleare”. Lo ha rivelato ai giornalisti il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa della Federazione Russa, il maggiore generale Igor Konashenkov.  “Una provocazione creata ad arte con l’obiettivo di accusare la Russia di causare un incidente nucleare” – ha sottolineato Konashenkov.

Dallo scorso 28 febbraio la città di Enerogodar è controllata dalle forze armate russe compreso il territorio di Zaporizhzhya e la zona circostante della centrale nucleare. I militari della Guardia nazionale ucraina che sorvegliavano la centrale hanno lasciato la struttura prima dell’arrivo delle unità russe e sono scomparsi in una direzione sconosciuta”, ha detto KonashenkovNegli ultimi cinque giorni, le strutture della stazione e del territorio adiacente sono state prese sotto la protezione dei militari russi, il personale della centrale nucleare di Zaporizhzhya ha continuato il lavoro per garantire la manutenzione e il controllo della struttura – ha continuato Konashenkov. “Tuttavia, la scorsa notte nell’area territorio adiacente la centrale , il regime nazionalista di Kiev ha tentato di attuare una mostruosa provocazione. Verso le due di notte durante un pattugliamento dell’area protetta adiacente alla centrale nucleare di Zaporizhzhya, una pattuglia mobile di soldati russi  è stato attaccato da un gruppo di sabotaggio ucraino“. “Dalle finestre di diversi piani di un edificio situato all’esterno della centrale è partito fuoco di sbarramento contro la pattuglia di militari – ha aggiunto Konashenkov – Immediata la risposta della pattuglia di militari russi. Lasciando l’edificio, il gruppo di sabotaggio ucraino ha dato fuoco all’edificio – ha detto Konashenkov.


Le forze militari russe hanno preso il controllo della centrale nucleare, ha assicurato il direttore generale Rafael Mariano Grossi nel corso di una conferenza stampa a Vienna, assicurando però che al momento non c’è stato il rilascio di radiazioni, la sicurezza dei reattori non è stata compromessa.

 In Ucraina sono attualmente in funzione quattro centrali nucleari, con complessivamente 15 reattori operativi: tra queste c’è l’impianto di Zaporizhzhia, oggetto degli attacchi di stanotte, che è la più grande centrale d’Europa. Non è invece più attivo il sito di Chernobyl, teatro della storica esplosione del 26 aprile del 1986, che è stato chiuso definitivamente il 15 dicembre 2000.

Delle quattro centrali attive, due sono nel sud del Paese (Zaporizhzhia, con 6 reattori, e la centrale nucleare Ucraina del sud, con 3 reattori) e le altre due a Nord-Ovest (Rivne, con 4 reattori e Khmelnitsky con due reattori). Grazie a questi 15 reattori viene generata circa metà  dell’energia elettrica del Paese.

CiCre

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