Da domani l’operazione-trasparenza della tv di Stato: online gli emolumenti superiori a 200mila euro. Ma è già polemica per le cifre astronomiche
Alla Rai la chiamano operazione-trasparenza. Da domani saranno online i dati di consulenze, appalti, bilanci, investimenti, oltre alle relazioni sull’attività del consiglio di amministrazione. Per la prima volta verranno messi on line gli stipendi dei dirigenti che superano i 200mila euro (non quelli gli artisti), e i curricula e i criteri per il reclutamento del personale e per il conferimento di incarichi a collaboratori esterni. Ma è già polemica per le indiscrezioni sugli emolumenti d’oro, pubblicate da Il Fatto Quotidiano e Dagospia. Come risaputo, il top lo raggiunge il direttore generale Campo Dall’Orto, che oggi illustrerà la discovery in conferenza stampa con il presidente Monica Maggioni: si porta a casa 652mila euro. Molto meno (si fa per dire) Maggioni, con 330mila euro. I direttori dei Tg e di Rete hanno una media retributiva attorno ai 300 mila euro. Il più caro per l’azienda pubblica risulta il presidente di Rai Pubblicità Antonio Marano (390mila). Ma non si può certo lamentare Mario Orfeo, direttore del Tg1, con i suoi 320mila euro annui. Distanziati i colleghi di Tg2 e Tg3, Marcello Masi e Bianca Berlinguer, fermi a 280mila. Il direttore della Comunicazione Giovanni Parapini ha una busta paga di 250 mila euro; il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta di 270 mila; il direttore Risorse televisive Andrea Sassano scende a 220 mila, il direttore Canone Marco Zuppi a 240 mil; il neodirettore di Rai Sport Gabriele Romagnoli guadagna 230 mila. Ma a discutere sono i contratti degli ex manager, tutti a tempo indeterminato ma spariti dai quadri dirigenziali. L’ex del Tg2 e di Raiuno Mauro Mazza percepisce 340 mila euro annui; il notista politico del Tg1 ed ex deputato Francesco Pionati 203 mila; l’ex dg Alfredo Meocci 240 mila; la giornalista Carmen Lasorella 205 mila, l’ex direttore di Raiparlamento, Anna La Rosa, 240 mila; l’ex dg Lorenza Lei 240 mila euro. Tanto paga il cittadino con il canone.