Gaza, Medici Senza Frontiere accusa Israele di pulizia etnica e genocidio

Documentati casi di attacchi deliberati anche contro il personale medico

Un rapporto di 34 pagine di Medici senza frontiere mette pesantemente sotto accusa il governo e l’esercito israeliani. “Stiamo assistendo a chiare evidenze di pulizia etnica dal momento che i palestinesi vengono sfollati con la forza, messi in trappola e bombardati – afferma Christopher Lockyear, segretario generale di Medici senza frontiere – Tutto quello che le nostre équipe mediche hanno visto sul campo durante questo conflitto – aggiunge Lockyear – è coerente con le descrizioni fornite da un numero crescente di esperti legali e organizzazioni secondo cui a Gaza è in corso un genocidio“. Tuttavia “pur non avendo l’autorità legale per stabilire l’intenzionalità, le evidenze della pulizia etnica e la devastazione in corso – tra cui uccisioni di massa, gravi lesioni fisiche e mentali, sfollamento forzato e condizioni di vita impossibili per i palestinesi sotto assedio e sotto i bombardamenti – sono innegabili”, si legge nel rapporto

Esaminati numerosi episodi, incrociando testimonianze dirette degli operatori che da vent’anni sono presenti a Gaza, e dati raccolti da organismi come l’Organizzazione mondiale della sanità.

“Medici senza frontiere” è stata più volte sotto il fuoco diretto israeliano e quello incrociato tra le parti. Meno della metà dei 36 ospedali di Gaza sono funzionanti, anche se solo parzialmente, e il sistema sanitario è al collasso. “Da ottobre 2023 a ottobre 2024, solamente lo staff di Msf ha subito 41 attacchi e incidenti violenti, tra cui attacchi aerei, bombardamenti e incursioni violente nelle strutture sanitarie, fuoco diretto sui rifugi e sui convogli dell’organizzazione, detenzione arbitraria di colleghi da parte delle forze israeliane” – sottolinea il rapporto

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