L’assalitore ucciso dalla polizia, ma a bloccarlo e disarmarlo sono stati alcuni passanti: aveva una condanna per terrorismo ed era in libertà vigilata. Nel 2017 sul London Bridge l’assalto col furgone fece 6 vittime
Torna l’incubo terrorismo in Europa, sotto le sembianze dei “lupi solitari”. Londra ridiventa teatro dell’attacco di un accoltellatore, sul London Bridge: il bilancio è di 2 morti e 8 feriti. L’assalitore aveva un coltellaccio in mano e indosso un finto giubbotto esplosivo, a seminare terrore tra la folla, prima di essere freddato dalla polizia. L’uomo era 28enne jihadista, già condannato per terrorismo, e si trovava in libertà vigilata. Si chiamava Usman Khan. Sarebbe stato bloccato da alcuni civili prima dell’intervento delle forze dell’ordine. Uno di loro gli avrebbe strappato il coltello dalle mani, come mostrano le immagini di un video. L’allarme è scattato verso le 14 locali, le 15 in Italia, con l’intervento nel giro di 5 minuti delle prime pattuglie di agenti. In seguito Scotland Yard ha confermato che si tratta di un attentato terroristico. Nel 2017 proprio London Bridge era stato scenario dell’ultimo attentato nel Regno Unito, con un furgone lanciato sulla folla e un altro assalto a coltellate. Morirono 6 persone, i feriti furono decine. In quel caso si trattava di un commando composto da tre terroristi