Di Maio, discorso da vero leader: “E’ l’ora di rifondarsi”

ll giovane pentastellato si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “Qualcuno ci ha pugnalato alle spalle”

Luigi Di Maio non è più il capo politico del Movimento 5 Stelle: con un gesto più eloquente delle mille parole con le quali ha affrontato la platea pentastellata del tempio di Adriano, si slaccia la cravatta dalla quale non si è mai separato da quando è entrato in Parlamento nel 2013, e se la toglie. E’ il suo passaggio di testimone a chi si assumerà oneri ed onori nel raccogliere questa eredità che, intanto, passa al componente più anziano del Comitato dei garanti del Movimento, Vito Crimi. La sua reggenza è durata poco meno di tre anni: ora sbatte la porta in faccia ai tanti detrattori, quelli che, dalle retrovie lo hanno “pugnalato alle spalle”. Perchè, ripete più volte durante il suo discorso di commiato, “i peggiori nemici sono quelli che lavorano al nostro interno non per il gruppo ma per la loro visibilià”. Un intervento da vero leader. “E’ il momento di rifondarsi: oggi si chiude un’era mentre il governo va avanti”. Lo ha detto Luigi Di Maio, nel suo discorso di dimissioni da capo politico del M5s. “Ho fatto crescere il Movimento al meglio delle mie possibilità. Dalle retrovie qualcuno ci ha pugnalato alle spalle. Ma è importante continuare a cambiare lo status quo nelle istituzioni. Io continuerò il mio percorso nel M5s, le mie funzioni ora passano a Vito Crimi”, ha dichiarato.

Con le mie dimissioni, Atlantia torna a crescere: avanti con le concessioni – Parlando dal Tempio di Adriano, a Roma, il ministro degli Esteri pentastellato ha continuato: “E’ il momento di dire che il Movimento è nato in opposizione al potere costituito: abbiamo lavorato per rompere tutte le nicchie di potere e le resistenze. Ora stiamo combattendo la battaglia per il ritiro della concessione”. “A proposito, ho letto che alla notizia delle mie dimissioni il titolo Atlantia in borsa ha iniziato a guadagnare dopo molte settimane e questo testimonia che i mercati non hanno capito nulla di noi”, ha evidenziato Di Maio, spiegando che “il M5s non può essere giudicato per 9 mesi al governo, deve andare avanti, Dobbiamo avere il tempo di mettere a posto quello che hanno combinato in 30 di politica”.

Abbiamo sempre lottato“- Alcuni obiettivi purtroppo non abbiamo potuto raggiungerli ma abbiamo sempre lottato. Sono consapevole che parte del M5s è rimasta delusa e si è allontanata – ha aggiunto l’ormai ex capo politico pentastellato -. Ma in compenso, se oggi l’Italia è migliore  è grazie alle leggi che abbiamo fatto, dallo stop all’azzardo al taglio dei parlamentari alla corruzione”. “Per ottenere ognuna di queste leggi abbiamo dovuto lottare, passare le notti in bianco e scontrarci – ha osservato -. Forse c’eravamo illusi che realizzando il programma potessimo ricevere un grande appoggio. Non importa. L’insieme di queste leggi creeranno un bene comune collettivo. Gli italiani ci hanno votato per esprimere un potenziale che è stato schiacciato dalle lobby e da chi non vuole bene al Paese”. “Mi hanno detto ‘tanto al governo non ci saremo più e cancelleranno queste leggi in un solo colpo’, io credo che sia un modo per lavarsi le mani e non lottare”. 

I peggiori nemici sono quelli interni“- E a quelli che puntano il dito, dico di prendersi qualche responsabilità perché è facile parlare di problemi ma un po’ più impegnativo risolverle – ha attaccato -. Quello che ci anima è il fuoco che abbiamo dentro. Abbiamo tanti nemici, quando si prova a cambiare le cose c’è sempre qualcuno che ti fa la guerra, ma i peggiori nemici sono quelli che contraddicono i valori per i quali si è lottato insieme. Persone che lavorano solo per la propria visibilità…”.

Ci hanno colpito facendoci apparire disgregati ma non ci possono dire corrotti“- C’è  chi è stato nelle retrovie e, senza prendersi responsabilità, è uscito allo scoperto solo per pugnalare alle spalle. Ci hanno colpito facendoci apparire disgregati e in guerra al nostro interno, ma non potevano dirci che eravamo corrotti. Il rumore di pochi ha sovrastato il lavoro di tanti e non vale solo per il governo”, ha ribadito. “Il M5s ha smesso di pensare con gli schemi di destra e sinistra. La nostra forza è eterogenea e governarla è complicato. Alla fine qualsiasi mediazione ha lasciato sempre scontento qualcuno”.

Via chi abbandona i nostri valori – “Va tutelato chi si comporta lealmente, per questo abbiamo cacciato chi assume comportamenti inaccettabile – ha poi affermato -. Se sei stato votato su Rousseau com’è possibile che poi critichi il sistema che avevi usato? Com’è possibile che critichi il governo e poi dal Gruppo Misto voti la fiducia all’esecutivo. Ho visto candidati calati dall’alto che criticavano quegli stessi sistemi”. Poi Di Maio ha continuato: “Ho trovato assurdo l’attacco ai probiviri, noi chiediamo il rispetto delle regole”.

Di Maio toglie la cravatta: “Per me è rispetto delle istituzioni”– Durante il discorso, Di Maio si è tolto la cravatta raccontando che “in questi anni in cui l’ho conosciuto, Gianroberto Casaleggio mi ha fatto un solo e unico regalo: un libro che si intitola ‘L’elogio della cravatta’ di Mariorsa Schiaffino. Era rimato colpito perché la indossassi sempre, ogni volta che andavo da lui. Mi propose di approfondire il signifcato del tipo di nodo, perché anche il nodo della cravatta per lui e per quel libro era comunicazione. Tutto per Gianroberto poteva essere un modo per arrivare alla gente”. E ha aggiunto: “La cravatta ha contraddistinto il mio operato da capo politico. Ora la portate tutti, ma all’inizio non era così. Per me ha sempre rappresentato un modo per onorare la serietà delle istituzioni della repubblica”. 

Orgoglioso della scelta di Conte – In chiusura Di Maio ha fatto un commento molto positivo nei confronti del presidente del Consiglio: “Tra le persone incredibili che ho incontrato lungo questo percorso c’è Giuseppe Conte a cui non bisogna insegnare nulla: gli ho sempre detto che quella che all’inizio era preoccupazione per lui è diventata ammirazione – ha sottolineato -. E’ la più alta espressione dei cittadini che non hanno mai fatto politica e si fanno Stato. Non siamo stati sempre d’accordo in questi anni ma sono particolarmente orgoglioso della scelta che abbiamo fatto. Abbiamo ancora tanta strada da fare al governo”.

Ringrazio Mattarella, il mio successore dopo gli Stati generali – Infine Di Maio ha ringraziato “il presidente della Repubblica Mattarella per il lavoro incessante che ha fatto e che ha consentito al Movimento di far parte di due governi”. E ha spiegato che il suo successore sarà indicato dopo gli Stati generali.

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