Crisi politica: M5S e Pd pronti a mollare Conte per puntare su un nuovo Premier

Matteo Renzi sembra che abbia fatto da testa d’ariete ma ad agitarlo contro il portone di Palazzo Chigi sarebbero state altre persone interessate al cambio

Mentre si lavora per trovare i voti per garantire una maggioranza politica in favore di un nuovo governo guidato da Giuseppe Conte, si fa strada la possibilità che questa volta il professore non riesca a ottenere un nuovo incarico. Negli ambienti politici e parlamentari in tanti  non credono  che Matteo Renzi abbia agito da solo durante la  crisi. Stando ad alcune indiscrezioni, il leader fiorentino di Italia Viva sembra che abbia fatto da testa d’ariete ma ad agitarlo contro il portone di Palazzo Chigi sarebbero state altre persone con casacca piddina e pentastellata che punterebbero su un nuovo Premier. Tra i profili papabili emergono i nomi di Mario Draghi, ex Presidente della Banca Centrale Europea (Bce), e Marta Cartabia, ex Presidente della Corte Costituzionale.

Circolano anche i nomi di  Elisabetta Belloni, attuale segretario generale della Farnesina e di  Luciana Lamorgese, ministra dell’Interno. Altre ipotesi, forse meno percorribili ma comunque ventilate, e che portano entrambe al M5s sono quelle del ministro degli Esteri Luigi Di Maio e del ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.

Un’idea emerse nelle ultime ore, uno uno scambio: Paolo Gentiloni che lascia la commissione europea per tornare a fare il premier, e Conte che va al suo posto. Un po’ come Romano Prodi nel 1999, dopo il suo primo governo.

Nonostante la smentita, continua a circolare anche il nome di Carlo Cottarelli, editorialista ed economista, potrebbe essere lui a sostituire il premier Giuseppe Conte dopo le dimissioni. Già nel 2019 Cottarelli era stato incaricato dal Presidente della Repubblica per formare un nuovo Governo.

Anche Roberto Fico rientra tra i nomi dei potenziali candidati premier. Il Presidente della Repubblica gli aveva già conferito un mandato esplorativo nel 2018 per verificare se vi fossero le condizioni per formare una maggioranza tra Pd e M5s.

CiCre

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