Codice e statuto violati, il M5S espelle 4 parlamentari: anche De Falco

Insieme all’ufficiale di marina, sono fuori Saverio De Bonis, Giulia Moi e Marco Valli. Procedimenti disciplinari archiviati per Matteo Mantero e Virginia La Mura, ancora pendenti per Elena Fattori e Paola Nugnes

Resa dei conti nel M5S. Un post del blog delle stelle annuncia l’espulsione di 4 parlamentari, decisa dai probiviri. Sono fuori dal movimento i senatori Gregorio DeFalco e Saverio De Bonis, e gli eurodeputati Marco Valli e Giulia Moi. La motivazione: comportamenti contrari alle norme dello Statuto e del Codice Etico. Il Collegio dei Probiviri sanziona Gregorio De Falco con “l’espulsione per reiterate violazioni art. 11 Statuto; art. 3 Cod. Etico”; Saverio De Bonis, con l’espulsione (violazione art. 11 Statuto; art. 6 c. 4, Cod. Etico); Giulia Moi con l’espulsione (violazione art. 11, lettera m, Statuto; art. 3 Cod. Etico); Marco Valli con l’espulsione (violazione art. 11, lettera m, Statuto). Per il senatore Lello Ciampolillo è stato deciso un richiamo (violazione art. 11 Statuto; art. 3 Cod. Etico).

 

Inoltre, nei confronti dei senatori Matteo Mantero e Virginia La Mura “i procedimenti disciplinari sono stati archiviati”, mentre per le senatrici Elena Fattori e Paola Nugnes “i procedimenti disciplinari sono ancora pendenti”. “Queste decisioni – ribadisce il blog – sono atte a tutelare la comunità del Movimento 5 stelle, che si riconosce nei suoi valori e nel rispetto delle regole”.  L’articolo 11 dello Statuto, tra le ragioni del provvedimento, cita “la perdita dei requisiti di iscrizione al “MoVimento 5 Stelle”; gravi violazioni dei doveri previsti dal presente Statuto e dal Codice Etico; mancanze che abbiano provocato o rischiato di provocare una lesione all’immagine od una perdita di consensi per il MoVimento 5 Stelle, od ostacolato la sua azione politica; per gli iscritti eletti ad una carica elettiva, per gravi violazioni degli impegni assunti all’atto di accettazione della candidatura; il rilascio di dichiarazioni pubbliche relative al procedimento disciplinare medesimo”. L’articolo 3 del Codice Etico indica i doveri che gli eletti sono tenuti a rispettare: nei casi, rientra il votare la fiducia, ogni qualvolta necessario, ai governi presieduti da un presidente del consiglio dei ministri espressione del M5S. Un obbligo a cui De Falco e De Bonis non avrebbero adempiuto, sul voto al decreto sicurezza.

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