Cgil, boom di consensi per Landini, ‘ripensamenti’ tra sostenitori di Colla

I rapporti di forza palesemente in favore della proposta avanzata da Susanna Camusso

Domenica 11 novembre è  stata fissata una nuova riunione del Comitato Direttivo della Cgil Nazionale per continuare la discussione  del del tema della successione di Susanna Camusso alla guida dell’organizzazione. La scorsa settimana si è evitato di arrivare alla conta tra chi sostiene la candidatura di Maurizio Landini e chi dissente dalla indicazione uscita dalla segreteria (con due voci in dissenso, quelle di Roberto Ghiselli e Vincenzo Colla).

L’area in dissenso con Camusso che sponsorizza la candidatura del renziano Vincenzo Colla aveva presentato un ordine del giorno per chiedere di “consolidare la tenuta unitaria dell’organizzazione” evitando “inedite rotture” sul percorso per l’elezione del prossimo segretario generale in vista del congresso di Bari dal 22 al 25 gennaio.  Alla fine l’ordine del giorno è stato ritirato, mentre quello presentato a sostegno della scelta di Camusso è stato sospeso. Nessun voto quindi in quella sede. Ma i rapporti di forza sono palesemente in favore della proposta Landini.  E sarà difficile che la riunione dell’11 novembre possa concludersi senza una votazione.

La candidatura di Landini continua a raccogliere vasti consensi e tanto entusiasmo tra gli iscritti e i dirigenti nazionali e locali dell’organizzazione. Landini è sostenuto da Susanna Camusso e dalle più forti categorie attive, tutte in crescita di iscritti,  tutte governate da donne, tra cui Serena Sorrentino, segretaria nazionale della Funzione Pubblica, molto amata dai lavoratori;  Ivana Galli, segretaria della Flai, che è stata la principale protagonista della legge sul caporalato, una delle migliori dirigenti della confederazione. Francesca Re David, una vita in Fiom, l’anima pasionaria dei metalmeccanici, protagonista dell’accordo Ilva. Con Landini, una buona parte di regioni, in primis la Lombardia.

La candidatura di Vincenzo Colla è sostenuta da  Ivan Pedretti segretario del sindacato pensionati. Pedretti orienta, in teoria, un quarto dei delegati al congresso ma sconta un calo di iscritti, secondo i dati diffusi dalla Cgil. Ma non tutti condividono la sua posizione. Tante strutture locali hanno contestato le sue posizioni di netta chiusura alla candidatura di Landini.

Colla è sostenuto anche da Alessandro Genovesi segretario nazionale della Fillea, il sindacato degli edili. Sindacato di categoria  che negli ultimi anni ha perso centinaia di iscritti. Non è più la prima organizzazione sindacale in molte città e in molte regioni, scavalcata dalla Filca Cisl e Feneal Uil. In Campania, solo per fare qualche esempio,  è stata sorpassata e retrocessa al terzo posto.

Con Colla è schierato anche un piccolo esercito di “ex” e di reduci: Michele Gravano, Franco Tavella ex segretario della Campania. Entrambi avrebbero lasciato un’organizzazione regionale piena di debiti, costringendo Susanna Camusso ad attivare le procedure per il commissariamento. Gravano punterebbe a succedere a Pedretti nella guida dello Spi;  Vincenzo Scudiere, ex segretario nazionale, momentaneamente “parcheggiato”  nella onlus Progetto Sviluppo, a Graziano Gorla, ex segretario generale di Milano con qualche conto in sospeso con Camusso.

E non finisce qui. Sei, forse sette firmatari del documento pro-Vincenzo Colla presentato nell’ultima riunione del direttivo nazionale, sarebbero orientati ad un “ripensamento”. Stando ai soliti bene informati, una pattuglia  di segretari  uscenti di Camere del Lavoro avrebbero già raggiunto un accordo per il sostegno a Landini. 

Nelle ultime ore Susanna Camusso è tornata  sul direttivo di sabato scorso  sottolineando che la riunione, “ha reso esplicita la legittimità del segretario generale e della segreteria di formulare una proposta e di indicare come provare a costruire unita’ e consenso intorno al futuro gruppo dirigente. Così come è ulteriormente ribadito il rispetto delle regole”.  “Comunque – ha continuato Camusso – è utile e legittimo che intorno agli orientamenti espressi seppur a maggioranza dalla segreteria si discuta. Nelle ore successive alla riunione del direttivo sono fiorite interpretazioni. Inutile dire che se smettessimo di comunicare via stampa ci sarebbe un vero guadagno per l’organizzazione”. “Una comunicazione – ha concluso la leader Cgil –  sollecitata dalla necessità di sottrarci alla rappresentazione della stampa e del pettegolezzo ma anche perchè ci sono lettere che chiedono al segretario generale di esercitare il proprio ruolo e di intervenire“.

                                                                                                                Ciro Crescentini

 

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