Brillante operazione della Guardia di Finanza ordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere
Uno sfruttatore e “caporale” romeno di 35 anni è stato arrestato dalla Guardia di Finanza in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della locale Procura. Altri due provvedimenti di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per due collaboratori dell’uomo, entrambi ucraini. Avrebbe fatto da intermediario assicurando ad alcune aziende agricole sia del Casertano che del Basso Lazio manodopera a basso costo, sfruttando e sottopagando lavoratori, quasi tutti di sesso femminile e nazionalità ucraina e moldava, molte delle quali prive di permesso di soggiorno.
Nell’indagine, che ha permesso di accertare ancora una volta l’uso sistematico del sistema del caporalato e del lavoro nero nei fondi agricoli dei territori del casertano , soprattutto in quelli molto estesi ubicati a ridosso del litorale, risultano indagati anche due imprenditori committenti di Mondragone e Formia (Latina), che si sarebbero avvalsi del sistema illecito di reclutamento della manodopera al nero. L’inchiesta rappresenta lo sviluppo di una analoga che il 9 ottobre scorso portò al fermo di un caporale “tunisino” e della compagna ucraina.
I militari guidati dal capitano Silverio Papis hanno continuato ad indagare, scoprendo che anche il 35enne romeno svolgeva l’attività di intermediario e reclutatore di manodopera per svariati committenti, con cui aveva un accordo, per una media di oltre 20 lavoratori al giorno, mentre i suoi due collaboratori trasportavano i braccianti nei campi e li sorvegliavano durante il lavoro.