Camusso: “Landini è il candidato unitario della Cgil, basta individualismi”

La segretaria uscente difende con determinazione la proposta e critica la nascita di nuove correnti nell’organizzazione

La candidatura di Maurizio Landini è una candidatura unitaria, è il frutto di una discussione collegiale, collettiva nel rispetto del sistema delle regole e statutarie vigenti nell’organizzazione.  Susanna Camusso, segretaria generale uscente della Cgil ha difeso la sua proposta con determinazione e passione, senza giri di parole e senza peli sulla lingua, intervenendo al XX congresso dello Spi in corso a Torino replicando al segretario generale dei pensionati, Ivan Pedretti e al candidato dell’ala renziana dell’organizzazione, Vincenzo Colla. “In questa Cgil non c’è stata in questi mesi non c’è stata alcuna alterazione delle regole e aver passato del tempo a interrogarsi su dove fosse la violazione ha fatto del male perché ha delegittimato un gruppo dirigente. Noi le regole le abbiamo e nessun ha intenzione di violarle” – ha affermato la leader della principale organizzazione sindacale italiana.  “La proposta del nuovo segretario è stata unitaria e non divisoria – ha aggiunto –  Bisogna continuare a lavorare per trovare una soluzione unitaria in vista delle assise di Bari perché vedo il rischio che si passi da un documento unitario alla ricerca di cose che ci differenziano per giustificare la presenza di più candidature”.

Camusso si è soffermata sul valore, l’importanza dell’unità dell’organizzazione, un processo complesso, sottolineando il faticoso lavoro compiuto negli ultimi anni per superare mozioni divisive. Un messaggio preciso per i “colliani” e i “renziani”: nessuno spazio per neo-correnti e neo-componenti di partito. “Dobbiamo impedire nella nostra organizzazione il passaggio da una democrazia delegata a una finta democrazia diretta – ha evidenziato Camusso – Anche il nostro popolo, i nostri iscritti, i nostri delegati congressuali sono dirigenti dell’organizzazione, hanno senso di appartenenza e non si sentono semplici esecutori, vogliono vivere, partecipare alla discussione per la scelta dei gruppi dirigenti. I dirigenti non sono solo i segretari generali o i componenti di segreteria”. Camusso ha respinto la proposta dei sostenitori di Colla di azzerare il gruppo dirigente nazionale. “E’ ingiusto azzerare il lavoro fatto dai compagni del gruppo dirigente nazionale. Sarebbe una delegittimazione, non è rispettoso”. E in merito alle diverse posizioni emerse, nonostante il 98 per cento di consensi ottenuti dal documento programmatico congressuale, la leader della Cgil ha ricordato che “Le battaglie politiche si fanno a viso aperto e con lealtà. Battaglie politiche che si possono vincere o perdere”.

Lo ha ricordato soprattutto a Carla Cantone, parlamentare Pd, “renziana di ferro”, ex segretaria generale dei pensionati Cgil, principale principale sostenitrice della candidatura di Vincenzo Colla. La Cantone era presente tra i congressisti.   “Meglio un’organizzazione plurale e libera che un’organizzazione incanalata dietro qualcuno. C’è bisogno di una Cgil che metta al centro la passione e lo spirito militante”.   “Il pluralismo è essenziale ma vedo crescere troppi io e mio rispetto a noi e alla Cgil , c’è bisogno di rafforzare la dimensione del noi”, ha proseguito. La segretaria Camusso ha replicata ironicamente al leader dei pensionati Ivan Pedretti,  che ieri concludendo il suo intervento al XX congresso della categoria aveva invitato la platea a un applauso “per la segretaria generale che sta per lasciarci“. “Voglio tranquillizzare il segretario dello Spi, lascio l’incarico ma non la Cgil. Mi metto a disposizione e sarà il gruppo dirigente a decidere cosa dovrò fare – ha aggiunto – poi anch’io prima o poi andrò in pensione e quel giorno sarò felice di iscrivermi allo Spi”, ha concluso Camusso.

                                                                                                       Ciro Crescentini

 

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest