Blocca prescrizione, i familiari di vittime stragi: “Difendiamo la riforma”

Conferenza stampa al Senato del coordinamento nazionale Noi non dimentichiamo

La “blocca prescrizione” voluta dal M5s? “Un grande traguardo”. Le associazioni di familiari di vittime dei disastri sono al Senato per una conferenza stampa, intitolata “La prescrizione: l’importanza di una nuova legge”. E annunciare la loro linea del Piave. “Siamo qui per difendere la riforma” sottoscrivono gli aderenti al coordinamento nazionale Noi non dimentichiamo, presieduto da Gloria Puccetti. Sono la Spoon River delle stragi italiane: talvolta impunite, spesso già dimenticate.
Vale la pena ricordarle: il Comitato Matteo Valenti, Viareggio -Vittime della scuola di S.Giuliano di Puglia – Legami d’acciaio, familiari vittime Thyssen Krupp, Torino -Associazione 140 familiari vittime Moby Prince – Comitato familiari Vittime casa dello studente, L’Aquila -Il mondo che vorrei, Viareggio – Associazione vittime Salvemini -Associazione 309 martiri dell’Aquila -Comitato ricordo vittime Ponte Morandi, Genova -Associazione Ilva di Taranto -Adele Chiello Tusa, crollo torre VTS, Genova -Macerie dentro e fuori, Avus 6 aprile per la vita, L’Aquila -Fondazione 6 aprile per la vita, L’Aquila -Associazione Anna Aloysi, incidente ferroviario Andria e Corato -Comitato Emilia Vite scosse -Associazione II sorriso di Filippo, Amatrice -Fondazione 6 aprile per la vita, L’Aquila -Comitato vittime di Rigopiano -Associazione cittadini per la memoria del Vajont -Genitori generazione Erasmus 20 marzo 2016. “La riforma – afferma Puccetti – è un atto di doverosa giustizia per tutti noi e sarà di sollievo per chi – ci auguriamo nessuno – ne beneficerà nei prossimi anni. Speriamo che cambi la percezione della giustizia e siamo qui per difenderla”. Marco Piagentini, rimase gravemente ustionato nel disastro ferroviario di Viareggio, 32 morti, tra cui sua moglie e i suoi due bambini. Oggi dice: “Bisogna fare una distinzione tra ragionevole durata del processo e prescrizione, la verità non si può cancellare con un colpo di spugna, serve ai familiari e serve al Paese per ripartire”. All’appello si unisce Gianluca Tanda, che ha perso il fratello e la cognata a Rigopiano: “Siamo qui a dire che non è possibile affrontare un processo difficile come il nostro sapendo che alcuni reati saranno prescritti. Non cerchiamo né vendetta né condanna ma la verità. Fateci capire cosa è successo!”.

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