Azione disciplinare Odg, Di Maio: “Rinuncio all’immunità”

Il vicepremier: “Sono a disposizione dell’ordine giornalisti della Campania, qualsiasi decisione vogliano prendere nei miei confronti. Le mie affermazioni fatte da ministro”. A Napoli flash mob della stampa dopo gli attacchi pentastellati

Azione disciplinare all’Odg Campania, Di Maio rinuncia all’immunità. “Il consiglio di disciplina dell’ordine dei giornalisti della Campania – dice il vicepremier durante una diretta sui social – ha avviato una procedura contro di me. Sono a loro disposizione qualsiasi decisione vogliano prendere nei miei confronti”. Di Maio aggiunge: “Le mie affermazioni le ho fatte da ministro e non da giornalista, ma mai mi avvarrò dell’ insindacabilità delle opinioni espresse e dell’immunità parlamentare”. Intanto, si riunisce domani a mezzogiorno, nella sede dell’Odg Campania, il consiglio di disciplina a cui è sottoposto il deferimento di Di Maio. L’organismo, presieduto da Maurizio Romano, con Fabio Relino come segretario, è chiamato ad esaminare la documentazione acquisita sulla vicenda. Nel caso il procedimento andasse avanti, il consiglio può anche convocare Di Maio per ascoltarlo.

 

IL FLASH MOB – E come in altre città italiane, anche a Napoli va in scena il flash mob di protesta per gli attacchi alla stampa dei pentastellati, dopo l’assoluzione della sindaca Raggi.  Oltre 200 i partecipanti a #GiuLeManiDallInformazione, organizzato dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dal Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania in piazza del Plebiscito. “Non è la prima volta che la politica attacca la stampa, il problema – afferma il segretario del Sugc, Claudio Silvestri – è che in questo caso le minacce vengono fatte a colpi di decreti legge. Un fatto gravissimo che secondo noi prefigura un precedente pericoloso per la tenuta stessa della democrazia del nostro paese. Per questo siamo in piazza”. E il presidente dell’Odg Campania, Ottavio Lucarelli, sostiene: “Frasi gravissime che rientrano in un attacco più generale all’informazione da parte della politica. Frasi violente, ma anche atti concreti che mettono a serio rischio il pluralismo, vera ricchezza del nostro paese”.

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