L’iniziativa del sindacato indipendente dopo l’arresto del Capo degli Ispettori del lavoro della Campania
“La nostra battaglia mirava e mira a difendere le funzioni di controllo dell’ispettorato del lavoro, non abbiamo mai generalizzato sull’organismo di vigilanza dello Stato, anzi, abbiamo difeso e continuiamo a difendere gli ispettori onesti che fanno bene il proprio lavoro. Gli organismi di vigilanza dovrebbero avere mezzi più adeguati per operare più efficacemente – afferma Enzo De Vincenzo della Confederazione Regionale Usb Campania – Non possiamo che esprimere piena soddisfazione per quanto accaduto ieri e siamo fiduciosi che alla fine giustizia sarà fatta nel rispetto dei diritti dei lavoratori e nel rispetto di quella funzione ispettiva alla quale noi attribuiamo un alto valore”
C’è un mondo, quello della logistica, della manutenzione aziendale, delle cooperative che marciano spediti sulle ruote dello sfruttamento e dell’abbassamento delle tutele dei lavoratori. C’è un caporalato nella logistica di cui si parla poco ed è quello delle cooperative fantasma che nascono e muoiono nel giro di una notte. C’è un’imprenditoria della logistica che spesso si muove ai confini della legalità, come dimostrano gli arresti di Piacenza nella scorsa estate.
Le cooperative sono state usate dai datori di lavoro per reclutare in maniera abnorme la forza lavoro. Dietro la retorica è emerso le cooperative sono padroni come gli altri. E il sindacato? Singolare, imbarazzante, inquietante il silenzio delle organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl Uil di Avellino, di Napoli e della Campania. Invece, sono necessarie iniziative per la difesa dei diritti, della dignità, del salario, doverose le denunce del caporalato, del lavoro nero e del perverso sistema degli appalti. Necessarie le azioni per impedire che le multinazionali della logistica utilizzino ogni mezzo di schiacciare i salari ed azzerare i diritti dei lavoratori all’interno di un sistema di appalti e subappalti. In questa infinita filiera i lavoratori rappresentano l’ultimo anello della catena a cui restano le briciole e la schiena spezzata mentre agli altri i profitti.
“Il sindacato di base e indipendente da anni organizza e dà voce alle lotte perché la logistica diventi un settore fatto di lavoro buono, e non di ricatto e sfruttamento – hanno sottolineato i dirigenti dell’Usb – continueremo ad andare avanti per alimentare la voglia di riscatto e favorire l’ emancipazione dei più deboli e degli sfruttati”.
L’estensione delle lotte e i primi risultati raggiunti ad Avellino sono il prodotto della capacità degli stessi lavoratori di pressare i sindacati e di trovare gli strumenti di lotta indispensabili da utilizzare in una fase molto particolare di scontro con la controparte imprenditoriale e le complicità presenti negli organismi di vigilanza istituzionali. Questi lavoratori hanno avuto un ruolo di protagonisti con i sindacati di base disponibili a appoggiarli come strumento della loro lotta. Per questo molti di loro hanno abbandonato i sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil ai quali erano iscritti in precedenza.
Ciro Crescentini