Sant’Anastasia, sparatoria davanti al bar: due fermi. C’è anche un minore

Attraverso i racconti dei residenti e la visione delle riprese della videosorveglianza, le indagini dei carabinieri hanno consentito l’identificazione dei due ragazzi come i presunti autori del raid armato a colpi di pistola e mitra,

Due giovani sono in stato di fermo per la sparatoria avvenuta martedì sera in piazza Ammiraglio Carlo Cattaneo, a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli. Un minore di 17 anni e un 19enne, Emanuele Civita, quest’ultimo con precedenti, sono gravemente indiziati di tentato omicidio e porto illegale d’arma. 

Attraverso i racconti dei residenti e la visione delle riprese della videosorveglianza, le indagini dei carabinieri hanno consentito l’identificazione dei due ragazzi come i presunti autori del raid armato a colpi di pistola e mitra, probabilmente per vendicare una banale lite avuta in precedenza con alcuni coetanei. 

Ma nei locali che affacciano sulla piazza c’erano tante persone, tra cui una famiglia di Pollena Trocchia, colpita dai proiettili di rimbalzo – dieci – sparati dai giovani a bordo di uno scooter, prima di dileguarsi. 

Ad avere la peggio è stata una bambina di dieci anni, centrata alla testa da un proiettile che si è conficcato all’altezza dello zigomo. Sottoposta a due interventi chirurgici all’ospedale “Santobono” di Napoli, resta in rianimazione e in prognosi riservata.

Padre e madre della bambina sono stati feriti alla mano e all’addome e non sono in gravi condizioni.  La donna ha riportato “una ferita superficiale della parete anteriore dell’addome che non ha leso organi interni”, ha detto Patrizio Festa, responsabile del reparto Trauma Center dell’ospedale “Cardarelli”.

Illeso l’altro figlio della coppia, di sei anni, che si trovava all’interno della gelateria. Nel locale era in corso una festa con una decina di bambini di 12 anni, quando sono partiti i colpi d’arma da fuoco: il bilancio sarebbe potuto essere gravissimo. 

Poche ore dopo la sparatoria, i militari del nucleo di Castello di Cisterna avevano bussato al domicilio di Civita, non trovandolo in casa. Il ragazzo si è poi consegnato in caserma.

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