Venezia, vita precaria raccontata al Cinema

 

Il ‘Cinema sociale’ alla Mostra

Diciotto cortometraggi prodotti da diciannove giovani registi verranno proiettati al Lido di Venezia il prossimo 31 agosto, in occasione della 74esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Al centro le tematiche sociali e  l’inclusione. I documentari racconteranno la precarietà della vita e  la dignità di uomini e donne  fragili.

In sintesi, i lavori cinematografici. “Valzer”, di Giulio Mastromauro e Alessandro Porzio è una storia d’amore fra due donne, Alice e Kristin, che scelgono di fare una fecondazione assistita. “Viola, Franca”, di Marta Savina, racconta la storia di Franca Viola, che nella Sicilia degli anni Sessanta dopo essere stata violentata rifiutò il matrimonio riparatore, segnando la storia dell’Italia. In “Esseri di Stelle”, di Adriano Giotti, disturbi alimentari e amori estremi e violenti si mischiano. Poi ci sono i sorrisi e le risate strappati da “Timballo” di Maurizio Forcella, con Maria Grazia Cucinotta che si siede al tavolo di un piccolo locale di Campli, in Abruzzo, per assaggiare il vero e unico timballo della signora Adelina. La barba, tanto di moda, in “La barba” di Alfredo Mazzara diventa l’occasione per l’ultimo scontro fra zio e nipote: va portata o meno? Mentre “Adele” di Giuseppe Francesco Maione vede una bambina rimasta senza mamma rifugiarsi in un “baule magico”, con il padre annientato dalla perdita e incapace di prendersi cura di lei.

                                                                                                               Ciro Crescentini

 

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