Libri&Autori: Ritratto di un hobbit

Un uomo alquanto insolito con cui avere a che fare ma dalla cui conoscenza si poteva solo imparare qualcosa.

John Ronald Reuel Tolkien, conosciuto soprattutto per essere l’autore de Il Signore degli Anelli, è stato uno scrittore importantissimo per la letteratura novecentesca, non solo inglese, nonché un personaggio alquanto singolare sotto molti aspetti. Leggendo i segni particolari sulla sua carta d’identità, potremmo facilmente capire che era un uomo tradizionale, all’antica, un po’ fuori dal tempo in cui viveva, un hobbit (come amava definirsi egli stesso), geloso delle persone e delle cose che gli stavano maggiormente a cuore. Sicuramente un uomo alquanto insolito con cui avere a che fare ma dalla cui conoscenza si poteva solo imparare qualcosa.

Nacque in Sudafrica nel 1892 ma la sua vera patria fu l’Inghilterra. Il filo conduttore di tutta la sua vita fu la madre Mabel, persa prematuramente da adolescente, grazie alla quale si convertì al Cattolicesimo, sviluppò l’amore per le lingue antiche e una straordinaria fantasia decisamente fuori dal comune che gli permisero di essere il pilastro fondante della letteratura fantasy. Anche l’invenzione del mondo che fa da sfondo alle sue opere è in qualche modo collegata alla sua genitrice: la Contea e la vita in essa condotta, sono nate dal periodo in cui visse con la madre e il fratello minore Hilary a Sarehole, un piccolo angolo di paradiso rurale, in cui trascorrere il tempo in totale serenità, lontano dal caos e dall’inquinamento della metropoli industriale.

Il Signore degli Anelli e opere annesse, non sono solo dei semplici romanzi ambientati in questo mondo parallelo chiamato Terra di Mezzo, ma veri e propri capolavori di mito e glossopoiesi a cui l’autore si dedicò anima e corpo e i cui princìpi chiave sono sicuramente il rispetto per la natura, la necessaria seppur non definitiva lotta contro il male (eredità del credo cattolico), la convivenza pacifica tra popoli diversi.

Era perennemente impegnato tra la stesura dei suoi libri, l’insegnamento appassionato all’università, la creazione di nuovi codici linguistici, club letterari fondati insieme ai colleghi ed infine, non per importanza, la numerosa famiglia composta dall’adorata moglie Edith e dai quattro figli. Per questi ultimi scrisse numerose storie fantastiche, regalando loro ricordi preziosi da custodire per la vita, tra cui possiamo ricordare Le lettere di Babbo Natale, Le avventure di Tom Bombadil, Mr. Bliss, Il cacciatore di draghi, Roverandom.

All’universo di Arda e de il SDA appartengono anche Il Silmarillion, Lo Hobbit, Racconti incompiuti di Númenor e della Terra di Mezzo, Racconti ritrovati e Racconti perduti mentre al di fuori possiamo ricordare Albero e foglia, un puzzle di elementi diversi.

 

                                                                                                               Laura Andrea Parascandolo

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