
Intellettuale del cinema e della tv, anche attore e giornalista: aveva 88 anni. Con la città partenopea un rapporto iniziato da ragazzo, con il trasferimento al seguito del padre: il liceo all’istituto Pontano, poi negli anni maturi la cattedra all’Università Suor Orsola, dove ricevette una laurea magistrale honoris causa
Grave lutto nel mondo della cultura: si è spento, nella sua casa di Roma, Ugo Gregoretti. Regista, attore, giornalista, drammaturgo. Un acuto e ironico osservatore e narratore del costume italiano. Era nato a Roma il 28 settembre nel 1930, ma aveva un legame speciale con Napoli. Radici umane e culturali, sempre rivendicate. Gregoretti fu allievo dell’istituto Pontano dei padri gesuiti, trasferito in città al seguito del lavoro paterno. Tra le mura del liceo napoletano, Gregoretti aveva iniziato giovanissimo il suo rapporto con il teatro, da presidente della filodrammatica Sant’Ignazio di Loyola. Al Pontano era tornato anche 5 anni fa, per un appuntamento del Caffè Letterario. Ma la relazione con Napoli l’aveva rinsaldata nell’età matura, insegnando all’Università Suor Orsola Benincasa. Gregoretti era titolare della cattedra “Scrivere per il cinema e la televisione”, nell’ambito del corso di Laurea in Imprenditoria e creatività per cinema, teatro e televisione. Nel gennaio 2014, il Suor Orsola gli aveva conferito la laurea magistrale honoris causa. Nel 1998, inoltre, mise in scena Purgatorio 98, una versione dell’opera dantesca in cui si utilizzava la lingua napoletana.
Ma Gregoretti era anzitutto un volto notissimo al pubblico tv. Entrato in Rai nel 1953, esordiva nel 1960 con il documentario “La Sicilia del Gattopardo” che gli valse il Prix Italia. Si ricordano lavori e inchieste televisive come la serie “Romanzo popolare italiano” di metà anni 70. Portano la sua firma importanti sceneggiati per la tv, uno fra tutti: Il Circolo Pickwick. Nel 2006 la sua autobiografia Finale aperto, riedita nel 2012 con il titolo La storia sono io (con finale aperto). Da attore, Gregoretti recitò in pellicole come Amore mio aiutami e Il comune senso del pudore di Alberto Sordi, La fine del gioco di Gianni Amelio, C’eravamo tanto amati di Ettore Scola. Ma anche film con Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard e Pier Paolo Pasolini, Claude Chabrol, Jean Luc Godard, Roman Polanski. Per quattro anni è stato alla guida del Teatro Stabile di Torino e per dieci della rassegna teatrale Benevento città spettacolo. Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito e Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, Gregoretti aveva vinto anche il premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi e il Nastro d’argento alla carriera.