Donatori sangue, nuovi dati confermano il boom di positivi in Campania

La Relazione sullo stato dell’organizzazione del sistema trasfusionale nazionale: la regione presenta valori più elevati della media nazionale negli aspiranti donatori al primo test e in quelli già testati per Hiv, epatite B e C e Treponema Pallidum

Trasfusioni e test obbligatori per legge, nuovi dati pongono la Campania sopra le medie nazionali di donatori positivi. Gli esami clinici sono relativi all’incidenza di virus Hiv, epatite B e C e Treponema Pallidum. Sono risultati da interpretare, ma si attendono spiegazioni delle autorità sanitarie. In precedenza, avevamo documentato gli indici della relazione 2018 sull’attività dell’Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità. Quelle tabelle attestavano una possibile anomalia: in Campania risiede oltre un quarto dei donatori positivi in Italia. Adesso giunge una conferma dalla Relazione sullo stato dell’organizzazione del sistema trasfusionale nazionale, trasmessa dal ministro della salute Giulia Grillo al Parlamento. Le tabelle riportano il quadro del 2017, elaborate su dati del Sistra, il Sistema Informativo del Servizi Trasfusionali. Prendiamo le persone testate per la prima volta, per i marcatori infettivi previsti dalla legge. Sono aspiranti donatori e donatori alla prima donazione non differita. Riguardo l’Hiv, la Campania ha un indice pari a 26,8 positivi ogni 100.000 donatori, rispetto ad una media italiana dell’11,3: è il secondo più alto, dopo la provincia autonoma di Trento (41,1). Virus dell’epatite B: l’indice è 288,6 a fronte di una media nazionale di 125,9: è il valore più elevato in Italia. Lo stesso per l’epatite C, in cui l’indice campano è 162,9: anche qui più del doppio della media generale (64,6). Idem per il Treponema Pallidum, il batterio agente della sifilide: il valore campano è di 207,2 positivi ogni 100.000 testati, il maggiore tra le regioni, la cui media è 105,8. C’è poi la tabella sui “repeat tested donor”, ossia persone precedentemente testate per i marcatori infettivi (donatori alla prima donazione differita e donatori periodici). Nei test Hiv la Campania ha un indice di 6,4: oltre due volte la media italiana (3,1). In questo caso, però, c’è una regione con valori più alti (Puglia 6,8). Analogo quanto avviene per l’epatite B: l’incide campano è 28,7 rispetto alle media italiana del 2,5. La Puglia presenta il 43,1 e il Lazio il 28,6. Epatite C: la Campania (3,2) ha un valore esattamente doppio di quello nazionale (1,6). Quanto al Treponema Pallidum, la Campania (12,7) è poco sopra la media italiana (11,3). Un insieme di dati che genera interrogativi, e aspetta risposte.

Gianmaria Roberti


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