Il contributo oggetto di indagine fu erogato a seguito del passaggio dal sistema analogico a quello digitale di trasmissione, in favore di operatori del settore che avessero volontariamente dismesso le frequenze televisive

Il provvedimento di sequestro rappresenta l’epilogo dell’indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e delegata alle Fiamme Gialle, che ipotizza l’illegittima percezione da parte dell’emittente dei contributi statali previsti, a seguito del passaggio dal sistema analogico a quello digitale di trasmissione, in favore di operatori del settore che avessero volontariamente dismesso le frequenze televisive. Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Caserta ha posto in esecuzione un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – su richiesta della locale Procura – su beni per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro nei confronti della società a responsabilità limitata Teleluna due, già operante nel settore delle trasmissioni televisive, nonché dei coniugi Pasquale Piccirillo e Pierangela Lucariello, amministratori pro-tempore della medesima società. Secondo quanto ricostruito nelle indagini, Teleluna Due srl, per partecipare alla procedura per l’attribuzione dei contributi bandita dal Ministero dello Sviluppo economico, avrebbe allegato alla domanda di inserimento nella graduatoria per la regione Campania documentazione risultata, in parte, non veritiera. La relazione del collegio sindacale allegata all’ultimo bilancio di esercizio depositato “era materialmente falsa – spiega il procuratore Maria Antonietta Troncone – e non corrispondeva a verità la circostanza della partecipazione dei componenti del collegio sindacale all’assemblea societaria di approvazione del bilancio”. Tale condotta avrebbe quindi indotto in errore il Ministero sulla verifica dei requisiti necessari per l’inserimento in graduatoria e la successiva liquidazione del contributo statale, pari a oltre 2 milioni di euro.