Napoli, la rabbia dei ristoratori contro De Luca e Speranza

Blocchi stradali, cortei e presidi di lotta sul lungomare e a Santa Lucia

200 lavoratori campani della ristorazione bloccano Napoli per protestare contro le decisioni assunte dal governatore Vincenzo De Luca e dal ministro della salute, Roberto Speranza di chiudere ristoranti e pizzerie. Promossi blocchi stradali, cortei e un presidio di lotta davanti alla sede della Regione.  Traffico in tilt per ore su via Partenope. Autobus in fila incolonnati da circa un’ora. L’idea è quella di “bloccare a tempo indeterminato” l’area, come spiegano alcuni lavoratori.  

I lavoratori hanno ribadito di rispettare tutte le norme in vigore, sottolineando che è possibile lavorare a cena così come permesso per l’ora di pranzo. Ad unire i manifestanti anche la richiesta di ristori immediati e la paura di un nuovo passaggio di colore per la Campania, dall’arancione al rosso, ed il conseguente stop totale delle attività.

“E’ comprensibile la protesta dei ristoratori partenopei che chiedono di riaprire le loro cucine. Il Governo è chiamato ad assumere decisioni che consentano a queste attività un ritorno alla normalità. Nel rispetto delle norme anti-contagio è possibile lavorare sia a pranzo che a cena. La rabbia di questa categoria è legittima: i ristori non sono arrivati nè puntuali nè sufficienti per sostenere i costi mensili di gestione”. Così il presidente nazionale della Fapi (Federazione autonoma piccole imprese), Gino Sciotto, commenta la discesa sul lungomare di Napoli dei ristoratori in segno di protesta.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest