Duplice omicidio che avviò la terza faida di Scampia, 7 arresti: decapitato il clan Vanella Grassi

L’agguato costò la vita a Raffaele Stanchi, detto Lello Bastone, e Luigi Montò, l’8 gennaio 2012. Le accuse sono, a vario titolo, di sequestro di persona, omicidio aggravato, porto e detenzione illegale di armi, distruzione di cadavere, tutte aggravate dalle modalità mafiose

Sono accusate, a vario titolo, di sequestro di persona, omicidio aggravato, porto e detenzione illegale di armi, distruzione di cadavere, reati aggravati dalle modalità mafiose. La Polizia ha arrestato 7 persone ritenute al vertice del clan camorristico della “Vanella Grassi”, operativo nell’area nord di Napoli. Ricostruito dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e dalla Squadra Mobile il duplice omicidio di Raffaele Stanchi, detto Lello Bastone, e Luigi Montò, avvenuto l’8 gennaio 2012, che segnò l’avvio della cosiddetta “Terza faida di Scampia”. Importante il contributo di numerosi collaboratori di giustizia, tra cui Rosario Guarino, uno dei capi dell’epoca.

 

 

LE INDAGINI: ALL’APPELLO MANCA IL LATITANTE ACCURSO –  Un duplice omicidio che di fatto diede l’avvio alla terza faida di Scampia, tra la cosca della Vanella Grassi – i cui capi erano Luigi Mennetta, Fabio Magnetti e Rosario Guarino – e gli Abete-Abbinante-Notturno. Per questo fatto di sangue la polizia ha eseguito sette misure cautelari emesse dal gip di Napoli. All’appello manca Umberto Accurso, attuale reggente del gruppo, latitante dal maggio 2014: anche lui è accusato di essere tra i responsabili di quel delitto. Tutti i sette destinatari del provvedimento restrittivo sono già detenuti. Per i pm la decisione di uccidere Stanchi fu presa perché, come uomo di fiducia del boss Arcangelo Abete e gestore di una delle piazze di spaccio di Scampia più fiorenti, quella del Lotto P, era un obiettivo strategico per interrompere un consistente flusso di denaro nelle casse degli Abete-Abbinante-Notturno. Lo stesso gruppo al quale anche la Vanella faceva riferimento prima di decidere la scissione che darà vita alla guerra di camorra consumata tra il 2012 e il 2013. La Dda ritiene che gli indagati volessero venire in possesso di alcuni milioni di euro che “Lello Bastone” conservava per conto del boss e per questo lo hanno rapito, insieme al suo uomo di fiducia, portato in un luogo sicuro e interrogato, fino ad uccidere entrambi. Stanchi e Montò furono trovati carbonizzati il 9 gennaio 2012 a Melito, all’interno del bagagliaio di una Fiat Punto risultata rubata. Secondo le indagini, a sparare, dopo l’interrogatorio delle vittime, fu Fabio Magnetti, cugino di Antonio Mennetta. Per Accurso, anche lui cugino del capoclan, quell’omicidio invece ha segnato l’inizio dell’ascesa ai vertici del clan. I cadaveri delle vittime furono identificati grazie all’esame del dna. Stanchi e Montò sarebbero stati rapiti a Villaricca, per essere trasferiti in casa di un altro degli indagati, Carlo Matuozzo, nella zona di Mianella. Il gruppo della Vanella Grassi avrebbe anche cercate di far ricadere la responsabilità del duplice delitto sul clan Amato-Pagano.

 

 

ELENCO DEI DESTINATARI DELL’ORDINANZA

Mennetta Antonio  cl.85

Magnetti Fabio cl.89

Barone Francesco cl. 79

Aruta Luigi cl. 87

Grazioso Alessandro cl.85

Castiello Ciro cl. 90

Zaiono Edoardo cl 75

Accurso Umberto cl 92 (ancora latitante)
Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest