Bruxelles: italiana dispersa, può essere vittima. Morti 3 kamikaze, caccia all’artificiere

Si cerca in tutti gli ospedali Patricia Rizzo, impiegata presso un’agenzia della Commissione Ue. I familiari assistiti dall’ambasciata nelle operazioni di riconoscimento. Ricercato Najim Laachraoui, ritenuto l’uomo degli esplosivi nelle stragi in Belgio e a Parigi

Familiari ed amici la stanno cercando in tutti gli ospedali della città. L’italiana Patricia Rizzo, impiegata presso un’agenzia della Commissione Ue, è tra i dispersi di Bruxelles, dopo l’attentato alla metropolitana a Maalbeek. In un post su Facebook  il cugino Massimo Lenora chiede aiuto per le ricerche. La Farnesina ammette la probabilità di una vittima italiana, senza indicare nomi. Fonti indicano che i familiari di Patricia Rizzo sono assistiti dall’ambasciata italiana a Bruxelles per le operazioni di riconoscimento, complicate dalle condizioni in cui si trovano i corpi delle vittime degli attacchi.

 

BILANCIO SI AGGRAVA – Si aggrava il bilancio delle stragi di Bruxelles. Sono 32 i morti dopo il ritrovamento di un altro cadavere all’aeroporto. I feriti 270.

IDENTIFICATI I TRE KAMIKAZE DELL’AEROPORTO – Sono stati identificati tutti e tre i kamikaze che si sono fatti esplodere ieri all’aeroporto di Bruxelles e nella metropolitana. Sono i fratelli El Bakraoui – Ibrahim che si è fatto esplodere a Zaventem, e Khalid nella metropolitana – e Najim Laachraoui, l’artificiere ricercato per gli attentati a Parigi, secondo kamikaze allo scalo aereo. Laachraoui era ricercato dal 4 dicembre, fermato – sotto la falsa identità di Soufiane Kayal – ai primi di settembre al confine austro-ungarico in compagnia di Salah Abdeslam e Belkaid. L’identificazione risale a due giorni fa: il suo Dna era sulle cinture esplosive utilizzate al Bataclan e allo Stade de France, il 13 novembre scorso.

KAMIKAZE FU FERMATO E RILASCIATO – Arriva la notizia che uno degli attentatori, Ibrahim Bakraoui, sarebbe stato già fermato in Turchia e segnalato come foreign fighter ma rilasciato dal Belgio. A rivelarlo lo stesso presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo quanto riportato dalla Cnn turca. Ankara ha informato Bruxelles il 14 luglio dell’arresto di un foreign fighter a giugno ma, riferisce Erdogan, le autorità belghe non hanno trovato legami con il terrorismo.

 

L’INCHIESTA –  Sono quattro i terroristi coinvolti negli attentati di ieri a Bruxelles. Tre sono morti facendosi esplodere. Il quarto è l’uomo con il cappello nella foto diffusa dalla polizia ed è ricercato. Non si tratterebbe di Najim Laachraoui, ritenuto l’artificiere. A chiarire il quadro delle indagini è il procuratore federale belga Frederic Van Leuw.

Van Leeuw, dopo aver negato che la l’uomo col cappello, ripreso dalle telecamere dell’aeroporto,  fosse Najim Laachraoui, ha aggiunto che : “Quella persona è ancora in fuga, è attivamente ricercata e ancora non è stata identificata. Ha lasciato un borsone ed è andato via. Il borsone conteneva la carica esplosiva più potente”. Abbandonata nella valigia, è esplosa senza fare vittime, prima dell’intervento degli artificieri. L’instabilità degli esplosivi ha causato l’esplosione della borsa.  Il procuratore ha rivelato he in un cestino della spazzatura è stato trovato il computer di Ibrahim El Bakraoui e all’interno c’era una sorta di “testamento” audio in cui il kamikaze esprimeva molti dubbi sulla sua missione: “Mi devo sbrigare, non so che fare, non sono più sicuro, sono ricercato ovunque. Sono nel panico”. In un altro passaggio, invece, dice di non voler “ritrovarsi in una cella vicino a Salah Abdeslam”. Il computer è stato trovato durante le operazioni condotte a Schaerbeek, nella casa-covo dove ieri sera la polizia ha trovato anche “15 chili di esplosivo, acetone, acqua ossigenata e chiodi”.

 

ANNULLATA BELGIO-PORTOGALLO – Belgio-Portogallo, amichevole di calcio in preparazione a Euro 2016, è stata annullata dopo gli attentati. L’annuncio sul profilo twitter della federcalcio belga. L’incontro era in programma allo stadio Re Baldovino di Bruxelles martedì prossimo, ma la municipalità ha chiesto l’annullamento per motivi di sicurezza

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