Sabato convegno online: “malattia nazionale distorsioni di un capitalismo piccolo piccolo”

Iniziativa promossa dalla Rete dei Comunisti

L’attuale crisi sanitaria ha avuto il triste merito di rendere evidenti una serie di contraddizioni esistenti sia nel nostro Paese che in tutti i sistemi occidentali, esplose in maniera evidente ormai dalla crisi del 2008.

Fin dalla sua costituzione l’Italia ha basato il suo sviluppo su un modello che contrapponeva il Nord, motore industriale del Paese, con il Sud, lasciato nell’arretratezza come culla di manodopera a basso costo.

Con il fascismo prima e lo sviluppo industriale postbellico poi, questa contraddizione si è manifestata da un lato con ondate migratorie verso il nord, e con Tangentopoli dall’altro.

Con il processo di integrazione europea oggi, viviamo la condizione di un Paese “ultimo tra i primi”, con la ex locomotiva del Nord che spera di rientare nella competizione europea e internazionale, e un Sud che arretra ulteriormente con la crisi del turismo.

Una borghesia ormai coloniale, che vede nella conservazione di un capitalismo piccolo piccolo la sua unica possibilità di sopravvivenza.

Un modello di sviluppo diseguale, che con il Governo Draghi non vedrà certo un cambiamento di rotta né dal punto di vista dei diritti, né dal punto di vista del welfare sociale. Anzi…

Un modello di sviluppo distorto da politiche di privatizzazione che hanno portato ad investire su autonomia differenziata, welfare elitario e “eccellenze” che oggi, dopo un anno di pandemia, mostrano tutta la loro inconsistenza.

Un sistema sanitario nazionale andato al collasso soprattutto in quelle regioni del Nord, dove la sanità doveva essere eccellente!

Un sistema scolastico inadeguato a garantire non solo la qualità dell’istruzione, ma nemmeno la continuità, tanto meno per le classi più deboli.

Un sistema economico e politico che non mette al primo posto la salute di tutti, ma il profitto di pochi.

Una classe dirigente arraffona fatta di “prenditori” a scapito del pubblico  (il “modello Autostrade”), una classe politica debole perché incapace e servile.

E’ ora di superare questo modello fallimentare e di fatto stragista.

Solo un modello di sviluppo basato sulla pianificazione, che dia priorità ai bisogni sociali, può affrontare e risolvere i problemi storici derivanti da uno sviluppo capitalistico “duale”, imperniato sul divario tra Nord e Sud, e gli ulteriori squilibri determinati dai vincoli dell’Unione Europea.

La quale riproduce su scala continentale quella stessa polarizzazione centro/periferie che ha segnato la storia del nostro paese.

La pandemia evidenzia tutti i fallimenti e dà la possibilità di rimettere in discussione il modello di sviluppo del nostro Paese.

Di questo discuteremo online sabato 13 febbraio, a partire dalle ore 15.30, sul canale youtube Contropiano.Video (LINK AL CANALE) e sul canale Facebook (LINK DIRETTO).

Introduce

Davide Bonfante – Rete dei Comunisti

Relatori:

Emiliano Brancaccio – Economista

Marta Collot – Noi Restiamo

Massimiliano Gazzola – Spread.it

Carlo Formenti – Saggista

Giuliano Granato – Ex OPG

Francesco Caruso – Docente dell’Università di Catanzaro

Giorgio Cremaschi – Potere al Popolo

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