Salta per assenza di numero legale la seduta monotematica del Consiglio in cui si doveva discutere la mozione dei comitati per l’acqua pubblica volta a modificare la delibera di giunta che esautora i sindaci
NAPOLI – Il Consiglio si è sciolto subito per mancanza del numero legale. Del resto non si è nemmeno presentato l’assessore all’Ambiente Romano, uno degli artefici della norma tanto contestata, mentre in aula erano pronti a formulare le loro richieste cittadini e sindaci. Salta la discussione alla Regione sulla delibera di giunta sul Riassetto del Servizio Idrico Integrato, che toglie i poteri decisionali a tutti i primi cittadini, mettendoli nelle mani di 12 rappresentanti. E salta anche le mozione preannunciata da consiglieri di opposizione, redatta dai comitati per l’acqua pubblica, volta a modificare il provvedimento. In presidio fuori al consiglio, i movimenti attaccano l’esecutivo Caldoro per la norma che, paventano, “spiana la strada alle multinazionali del settore, in particolare a Gori, cioè Ad Acea e Caltagirone”. La mozione richiedeva di rivedere la delibera, favorendo una legge per la ripubblicizzazione del sistema idrico integrato, nello spirito del referendum 2011. Il Consiglio monotematico non sarà riconvocato automaticamente, ma occorrerà nuova richiesta. Ma non è tutto. “Denunciamo, con grande disappunto – dichiarano gli attivisti – che oggi non è stato consentito ai cittadini campani di essere presenti al Consiglio Regionale monotematico sul servizio idrico, sulla democrazia, sul rispetto dell’esito referendario del 2011. Consiglio monotematico fortemente voluto proprio dai cittadini, e grazie ai molti consiglieri regionali richiedenti”. C’è da stupirsi?
(Foto Francesco Contò)