Vittima innocente durante la prima faida, 5 arresti per l’omicidio del disabile Landieri

Gli indagati accusati di omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi, reati aggravati dal metodo mafioso. Sono ritenuti appartenenti agli scissionisti

Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia, svolte dalla Squadra Mobile, hanno fatto piena luce sulle responsabilità individuali e le dinamiche criminali sottese all’omicidio di Antonio Landieri, disabile e vittima innocente della criminalità organizzata, ucciso a Scampia il 6 novembre 2004, durante la prima faida di camorra. La polizia ha eseguito do 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse a carico degli appartenenti al cartello camorristico degli “Scissionisti”, accusati di omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi, reati aggravati dal metodo mafioso.

 

SCAMBIATO PER UN PUSHER DEL CLAN NEMICO – Era stato scambiato assieme ai suoi amici per uno spacciatore vicino al clan Di Lauro. I killer degli scissionisti aprirono il fuoco contro Antonio Landieri e gli altri in via Labriola, all’isolato 1, conosciuto come “Sette palazzi”. Doveva essere una dimostrazione di forza ma sbagliarono completamente obiettivo. Gli altri riuscirono a mettersi in salvo ma Antonio fu condannato dalla sua difficoltà motoria, che non gli permise di ripararsi.

Secondo gli inquirenti, mandante del raid fu il boss Cesare Pagano. Del gruppo di fuoco facevano parte Giovanni Esposito, capo degli Abbinante, Gennaro Notturno, Davide Francescone e Ciro Caiazza. Solo due anni fa Antonio Laudieri è stato inserito dal ministero dell’Interno nell’elenco delle vittime innocenti di mafia e a lui ora è intitolato lo stadio di Scampia.

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