Sospeso il Reddito a 169 mila con un cinico Sms, dura protesta a Napoli davanti alla sede dell’Inps. E’ rivolta

Il segretario della Cgil Nicola Ricci: “rischio di bomba sociale”

Il reddito di cittadinanza (o pensione di cittadinanza) è stato sospeso a 169mila le famiglie che risultavano beneficiarie del sussidio ma che non avendo nel proprio nucleo un componente disabile, minore o over 65 da agosto non risultano più avere i criteri stabiliti dalla nuova normativa.

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Il Reddito è stato sospeso con un semplice e burocratico sms di poche righe. Nessuna presa in carico, nessuna soluzione o programma alternativo, solo un sms per lasciare in mezzo a una strada migliaia di persone in mezzo a una torrida estate di carrelli della spesa sempre più vuoti, inflazione galoppante, affitti da pagare e bollette che scadono.

L’ultima rata che hanno percepito è quella del 27 luglio. Un problema non da poco per molti, soprattutto in Campania che è la regione con il più alto numero di beneficiari e dove, pur essendosi registrati incidenti di minor conto, la giornata è trascorsa piuttosto con file di persone che chiedevano chiarimenti. Solo nella regione gli sms arrivati sono stati quasi 37 mila.

Non a caso il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, parla di “rischio di bomba sociale”.

E la tensione a Napoli, una delle città che più usufruisce del Reddito, è salita tanto che centinaia di persone sono andate a lamentarsi agli uffici Inps.

Alla sede Inps di via De Gasperi, a Napoli, due persone hanno avuto un alterco con i vigilantes all’ingresso. Scontro duro con alcuni dipendenti. Sul posto è intervenuta una pattuglia della polizia. Anche a Calvizzano, un comune dell’area a nord di Napoli, sono state numerose le persone che si sono recate negli uffici per chiedere ai funzionari cosa fare.

Come avevamo anticipato, la sospensione del reddito di cittadinanza ai nuclei senza componenti disabili, minori o over 65 avrebbe rappresentato per Napoli e la Campania una prima avvisaglia sulla tenuta sociale. L’ultima rata del reddito di cittadinanza è stata quella del 27 luglio e oggi, tra messaggi telefonici incomprensibili e aggressioni ai dipendenti dell’Inps, il clima che si sta creando è preoccupante. Cosa significa l’occupabilità per queste persone? Che con la sospensione del reddito si trova lavoro? Questo è il modello sociale che il governo Meloni mette in campo fatto di propaganda e non soluzioni”. A denunciarlo è il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci.


Siamo solo all’inizio di una bomba sociale a cui vanno date risposte e, tra agosto e settembre, sarà anche peggio. Assicurare ai cittadini che saranno presi in carico dai servizi sociali – afferma Ricci – rischia solo di creare ulteriori disagi. Una città come la nostra non è preparata a una riforma basata sulla improvvisazione e lontana dai veri bisogni della gente”.

Molte le richieste di informazioni: la legge prevede infatti che i nuclei al quale verrà sospeso il reddito, dovranno essere presi in carico dai servizi sociali del Comune. Numerose le persone che si sono recate, a quanto si apprende, anche presso le sedi delle municipalità, a partire da quella di Scampia.

Così il presidente degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi paventa un rischio di aggressione agli stessi mentre l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, Luca Trapanese, invita i cittadini a non andare ai servizi sociali per chiedere informazioni: “è inutile”.  Intanto, non emergono piani per il lavoro e la formazione.

Il taglio del Reddito è un atto infamante, vigliacco. Pura cattiveria. La comunicazione via sms sicuramente farà esplodere una rivolta. Una rivolta legittima e sacrosanta contro un governo che difende i ricchi e i prepotenti. E’ necessario promuovere, organizzare 10, 100, 1000 comitati di lotta territoriali per richiedere semplicemente il Reddito o il lavoro vero. Anche noi tifiamo per la rivolta.

Ciro Crescentini

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