Il 53enne si è sparato al petto nella sua abitazione, dove era ai domiciliari: sul caso si era scatenata una gogna social
Probabilmente non ha retto la vergogna di un’indagine così infamante, e la gogna sui social. Un 53enne docente si è ucciso nella sua abitazione al centro di Quarto, dove era in custodia cautelare da mercoledì, per l’accusa di atti sessuali con una allieva del liceo classico napoletano Giambattista Vico. Il professore di matematica si è sparato al petto poco dopo le 14, nella cantina dell’appartamento, utilizzando una pistola regolarmente registrata. Dalle indagini era emerso che da alcuni mesi avrebbe intrattenuto una relazione con una studentessa, che lo aveva denunciato dopo essersi ingelosita per lo scambio di messaggi tra il docente e una sua compagna di scuola. Al centro dell’indagine, coordinata dal pool fasce deboli della Procura di Napoli, le chat tra l’uomo e le due ragazze minorenni. Il suicida aveva due figli. Il Desk non pubblica il suo nome, in queste ore circolante sui social e molte testate, e non solo per rispettare la privacy dei familiari, provati prima dalle accuse al congiunto, poi dal gesto estremo. È anche l’osservanza delle regole, più volte richiamate dal garante per la protezione dei dati personali. In serata, svolta una veglia fuori ai cancelli del Vico (foto in basso): centinaia le persone, tra alunni e loro familiari, scosse per la fine dell’insegnante, stimato dalla comunità studentesca.
(Foto Serena Stabile/Fb)