L’accusa aveva chiesto una condanna a 3 anni e 4 mesi per l’imputato Giovanni Macchiarolo, accusato di omicidio colposo per la morte del 17enne del Rione Traiano. Per lui anche interdizione per 5 anni dai pubblici uffici
Una condanna. Ed una condanna perfino più dura di quanto richiesto dalla pubblica accusa. Quattro anni e quattro mesi di reclusione sono la pena per il carabiniere Giovanni Macchiarolo, dalla cui pistola partì il colpo fatale per il 17enne Davide Bifolco. Il giovane morì la notte del 5 settembre del 2014 nel Rione Traiano a Napoli, dopo il mancato stop ad un posto di blocco sullo scooter. La sentenza è stata emessa dal gup di Napoli Ludovica Mancini al termine del processo con rito abbreviato. Il pm aveva chiesto tre anni e quattro mesi. Il carabiniere era imputato di omicidio colposo: a lui anche l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici.
LE REAZIONI: IRA DELLA MADRE, AVVOCATO SODDISFATTO – “Hai bloccato il cuore di mio figlio, io il tuo me lo mangio, ti uccido”. C’è rabbia verso il condannato nelle parole di Flora, la mamma di Davide Bifolco, quando apprende della sentenza. Nonostante la condanna dell’imputato ad una pena superiore a quella richiesta dall’accusa. La pena viene ritenuta troppo lieve dalla donna e dai circa 150 manifestanti, che stamane avevano inscenato un corteo. “Vergogna – dice la madre del ragazzino ucciso – l’altro mio figlio per un furto ha avuto cinque anni, ed è ancora in carcere. A questo che ha ucciso l’altro mio figlio solo quattro anni, vergogna, assassino. Se lui non va in galera anche mio figlio deve uscire”. Soddisfatto invece il legale della famiglia Bifolco. “Quella pronunciata è una sentenza esemplare, molto pesante – dichiara l’avvocato Fabio Anselmo – Una condanna molto severa per un omicidio colposo, con una pena molto vicina al massimo per casi analoghi con il rito abbreviato. Resta il rammarico per una carenza investigativa evidente, che ha minato l’avvio delle indagini”.