Banconote false: la famiglia De Martino tra i 22 arrestati

La maxi operazione italo-francese ha visto finire in manette 13 italiani e 9 francesi

La famiglia De Martino di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, è coinvolta, nella maxi operazione internazionale, svolta da Italia e Francia, che ha portato all’arresto di 22 persone, per produzione e smercio di banconote false. Nove delle persone arrestate sono state fermate in Francia, a Marsiglia; gli altri indagati sono stati fermati in Italia, cinque in base ad un mandato d’arresto europeo emesso dal Giudice Istruttore del tribunale di Nancy, otto in seguito alle ordinanze di custodia cautelare firmate dal Gip di Santa Maria Capua Vetere. Figura centrale quella del 59enne Enrico De Martino, già arrestato nel 2008 per gli euro falsi in Puglia, dove aveva “delocalizzato” la stamperia, ritenuto un vero e proprio “artista” della contraffazione, capace in una notte – hanno accertato i carabinieri di Capua – di stampare fino a 100mila euro falsi attraverso l’utilizzo delle tecnologie più all’avanguardia, come le stampanti digitali e vernici che costano fino a 10mila euro al chilo; la carta usata era commerciale, non filigranata, eppure la classe di contraffazione era 35a, ovvero per la Bce si trattava di banconote di ottima fattura. Con De Martino sono stati arrestati i figli Vincenzo e Marco, di 35 e 31 anni. Ruolo chiave era anche quello del 56enne Raffaele Fresegna, colui che acquistava gli euro falsi e li distribuiva ad altri intermediari. “L’indagine – ha detto il funzionario di Interpol Pietro Marraffa – ha il pregio di aver portato alla luce i canali di distribuzione degli euro. Un fenomeno molto attenzionato in Europa. Nel 2017 abbiamo sequestrato 11 stamperie clandestine e 46 milioni di euro falsi, non solo in Italia, anche in paesi come Bulgaria e Polonia”

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