Napoli: La Cgil propone un piano di lotta alla povertà e al disagio sociale

Il sindacato scende in campo dopo la morte dell’anziana donna ai Quartieri Spagnoli

La Cgil propone un piano di intervento straordinario di lotta alla povertà e al disagio sociale. Il sindacato scende in campo dopo la triste storia di povertà familiare emersa sui quartieri Spagnoli di Napoli con la morte di un’anziana madre e il ferimento dei suoi figli a seguito dello scoppio di una bombola del gas. Un suicidio prodotto dallo sfratto imminente e dalle gravissime condizioni economiche e sociali.

“Quanto accaduto ieri a Napoli, con il suicidio premeditato di una intera famiglia a causa dello stato di indigenza, grida vendetta. Una tragedia evitabile in uno stato di diritto che assiste i suoi cittadini, soprattutto quelli in condizioni di grave disagio” –  scrivono in una mota  Ileana Remini (Cgil Campania), Federica Fiocca (Fp Cgil Napoli e Campania) e Giuseppe Mele (Cgil Napoli) in un lettera inviata agli assessori alle politiche sociali di Regione Campania e Comune di Napoli.
“Nel nucleo familiare in questione – viene sottolineato – c’erano tre disabili senza alcun tipo di assistenza ne’ sociale ne’ sanitaria , abbandonati a se’ stessi dalle istituzioni che avrebbero dovuto prevederne l’inclusione”.
“Da anni – precisa il sindacato – come CGIL ed FP CGIL chiediamo che si proceda ad una vera integrazione sociosanitaria basata sui bisogni dei cittadini; da mesi gli operatori che si occupano di assistenza sociale e sanitaria vedono tagliati i propri orari di lavoro a causa di una ‘evidentemente presunta’ carenza di utenti; come è possibile che invece vi siano decine di famiglie a Napoli ed in Campania fuori dal monitoraggio?”
“Napoli e la Campania – conclude la lettera – hanno bisogno di un piano di intervento straordinario di lotta alla povertà e al disagio sociale, di welfare e servizi sociosanitari efficienti, di una regia pubblica e di istituzioni presenti e collaborative.
Per questo chiediamo un tavolo di confronto congiunto che affronti l’emergenza sociale a Napoli, ripartendo dai bisogni, senza tatticismi politici; il disastro non può più aspettare presunte tregue elettorali”.

 

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