Napoli, il rione di Chiaiano abbandonato da Palazzo San Giacomo

500 nuclei abitativi vivono da 39 anni in case temporanee nel peggiore degrado

Le foto si commentano da sole. A Chiaiano ci sono 500 nuclei abitativi che vivono nel peggiore degrado. Le istituzioni cittadine si sono dimenticati delle famiglie che vivono da circa 39 anni nel Rione 25/80, palazzine temporanee, costruite velocemente per ospitare i cittadini che avevano subito danni alle abitazioni a causa del terremoto del 1980. Quelle case sono diventate, purtroppo, definitive.  Case  che andrebbero abbattute immediatamente assegnando abitazioni vere, adeguate. Scendono in campo le associazioni civiche del territorio. “I cittadini residenti nel  Rione 25/80 sono stati abbandonati”- evidenziano Mattia Rosario Rusciano presidente delle Associazioni Napoli Area Nord, Insieme per Chiaiano  e Pasquale Miale presidente dal Comitato per la ricostruzione e la riqualificazione Rione 25/80.

Rilevata l’assenza  dell’amministrazione comunale di Napoli.  Gli assessori di Palazzo San Giacomo non si sono mai visti nel Rione. “Il guaio principale è il sistema idrico, non è possibile bere acqua dalla fontana, tutti acquistano acqua in bottiglie – sottolineano Rusciano e Miale –  La rete fognaria è al collasso: con le prime piogge diventa impossibile uscire dallo stabile, l’acqua arriva agli ascensori. Ascensori perennemente in tilt.  I tombini saltano inevitabilmente e il rione viene invaso da una marea di liquami” Le colonne portanti, di cemento armato, sono impregnate d’acqua. Sul tetto cominciano già a venire giù i primi calcinacci. La manutenzione del verde è inesistente”.

E’ c’è l’amianto. Nel Rione 25/80 è notevole la presenza di amianto. Il minerale killer ha già provveduto molte vittime. Forte è l’incidenza di tumori. Un ghetto. Un ghetto da smantellare subito e sistemare le famiglie. Un lager ignorato dai partiti di destra, di centro e dalle sinistre. Eppure, dieci anni fa furono stanziati   15 milioni di euro dalla Regione Campania per demolire il lager e realizzare un centinaio di alloggi. Quelle risorse economiche non sono mai state investite e concretizzate in cantieri. “Ci appelliamo ai consiglieri comunali e regionali di tutti i partiti, al sindaco Luigi de Magistris, al governatore della Campania, Vincenzo De Luca,  agli assessori competenti, ai vertici di Napoli Servizi, agli esponenti del governo nazionale. Bisogna intervenire subito – concludono – Rusciano e Miale – Il diritto all’abitare e alla rigenerazione urbana non sono slogan”. Le associazioni si mobilitano, annunciati presidi e sit-in davanti alle sedi istituzionali territoriali e cittadine.

                                                                                             Ciro Crescentini

 

 

 

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