Napoli, assessore Panini: “La Corte dei Conti vuole affamare la Città, ci ribelliamo”

Imminente una delibera per cancellare il debito

L’amministrazione comunale di Napoli si ribella alla sezione regionale della Corte dei Conti. Contestata una recente delibera dei giudici contabili  che boccia in toto il piano di riequilibrio finanziario del Comune di Napoli e ordina il blocco della spesa corrente non soggetta a vincoli. Nel documento, frutto di una decisione adottata in camera di consiglio oltre che delle adunanze del primo agosto e del 5 settembre, i giudici parlano, tra le altre cose, di operazioni poco trasparenti, plusvalenze fittizie e coperture tutte da verificare. Come quella che, per il prossimo triennio, avrebbe dovuto fare affidamento sulla vendita di parte del patrimonio immobiliare dell’amministrazione. Nella relazione della Corte di Conti si legge che a bilancio sono state iscritte somme frutto di valutazioni effettuate in base a stime di vendita e valorizzazione dei cespiti in oggetto. Si cita, peraltro, una relazione della società Napoli Servizi, incaricata dal Comune in merito alla valutazione dei beni da dismettere, nella quale si evidenzia come le stime messe a bilancio siano state effettuate sulla base di “criteri probabilistici di vendita non meglio esplicitati”. Durissima la reazione dell’assessore al bilancio, Enrico Panini.

Mentre siamo impegnati da anni con una imponente azione di salvataggio di una città che abbiamo ereditato al tracollo politico ed economico – afferma Panini –  mentre siamo riusciti a favorire leggi in favore dei Comuni, mentre abbiamo resistito ad oltre un miliardo di euro di tagli dal 2011 ai trasferimenti verso il nostro Comune, mentre siamo stati costretti ad accantonare, in ossequio a leggi indifferenti alla vita delle persone, fondi di ogni tipo e governato una città povera e piena di disoccupazione, ma rinata agli onori del mondo, ecco che arriva il diktat della Sezione Regionale della Corte dei Conti della Campania: il vostro bilancio non è in equilibrio, pertanto o tagliate l’inverosimile (più di Tsipras in Grecia) oppure sarete sciolti”. “Intanto, ci scrive la Corte,  bloccate ogni spesa per non aggravare ulteriormente la vostra situazione – aggiunge Panini – Abbiamo studiato attentamente e a lungo quelle pagine: non ci convincono né le motivazioni, né le conclusioni, né le ricostruzioni interpretative, contrastanti con altre fonti e con una ispirazione di carattere legislativo che appartiene solo al parlamento – puntualizza Panini – Per queste ragioni, per noi,  la Deliberazione ha un carattere squisitamente politico, di chi intende, di fatto, provare a portare allo scioglimento la terza città d’Italia. Ma questa ingiustizia non passerà, perché noi abbiamo agito con correttezza, nel rispetto delle norme e, soprattutto, della Costituzione – Cioè la stessa città che tanti altri, non meno autorevoli, giudicano come molto migliorata, governata nel rispetto delle leggi, colpita da un debito (prodotto da precedenti amministrazioni e dallo Stato) talmente pesante da aver bisogno di una Legge nazionale che aiuti lei, come tutte le città in difficoltà – evidenzia l’assessore al bilancio – Il blocco della spesa affama la città e lega le mani all’amministrazione. Noi non lo accettiamo, noi non affameremo mai i nostri cittadini. Se qualcuno pensa di arrestare la rinascita con un formalismo algebrico opporremo loro la potenza della Costituzione”. L’esponente della giunta de Magistris annuncia le prossime iniziative.  “Difenderemo in tutte le sedi le nostre ragioni – sottolinea ancora Panini –  con una deliberazione straordinaria confermeremo tutte le spese previste nel bilancio 2018 (mense, trasporti, scuole, disabili, welfare, partecipate) che non bloccheremo mai per nessuna ragione al mondo;  cancelleremo tutto il debito contratto non in nome del popolo napoletano secondo le percentuali già riconosciute dal Governo italiano. Il resto verrà,  atto su atto. A chi pensa di spegnere le luci della città di Napoli noi rispondiamo accendendole ancora di più ma mai, mai e poi mai,  ci sia chi pensa di affamare la Città che, prima in Italia, si è liberata – conclude Panini –  Imprigionato nel cavillo infingardo è il popolo affamato che ha sete di giustizia,  noi staremo in prima linea nella lotta per i diritti e per la giustizia. Sempre”.

 

 

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