Addio a Cossutta, irriducibile leader comunista

Aveva 89 anni. Partigiano e dirigente Pci, fondò Rifondazione Comunista e poi i Comunisti Italiani dopo la rottura con Bertinotti

ROMA – E’ morto Armando Cossutta. Aveva 89 anni. Fu partigiano delle brigate Garibaldi e militante del Partito Comunista Italiano di cui, dopo la Liberazione, divenne uno dei dirigenti più attivi. Era malato da tempo ed era ricoverato all’ospedale San Camillo di Roma. E’ stato in Parlamento dal 1972 al 2008. A Botteghe Oscure rappresentava l’ala filosovietica e si trovò spesso in contrasto con Enrico Berlinguer per le aperture al modello occidentale.

Dopo la svolta della Bolognina, che portò alla nascita del Pds, ruppe col partito e fondò Rifondazione Comunista. Nel 1998 però una nuova rottura col segretario del Prc, Fausto Bertinotti, pronto ritirare il sostegno esterno al governo di Romano Prodi dopo il no alla riduzione della settimana di lavoro a 35 ore. Cossutta, con Oliviero Diliberto e Marco Rizzo, fondò i Comunisti Italiani (Pdci). Prodi cadde lo stesso, e il Pdci entrò poi nel nuovo governo guidato da Massimo D’Alema. Cossutta fu presidente dei Comunisti italiani per diversi anni, ma nel 2006 si dimise dalla carica per contrasti con il segretario Diliberto. Dal 2009 era vicepresidente dell’Associazione nazionale dei partigiani d’Italia.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest