
L’Ente Parco è finito nell’occhio del ciclone per la gestione delle ricerche degli orsetti
L’uccisione dell’orsa Amarena ha indignato gli amanti della natura e della montagna di tutta Italia. Oltre 3 mila persone hanno partecipato alle due manifestazioni tenutesi oggi in Abruzzo, a San Benedetto dei Marsi e a Pescina

A San Benedetto dei Marsi, il borgo dove è avvenuto l’uccisione dell’orsa Amarena non si placano tensioni e proteste.


Nell’occhio del ciclone sono finiti i responsabili del Parco Nazionale d’Abruzzo accusati di inettitudine gestionale dagli ambientalisti e animalisti. I cuccioli d’orso di 7-8 mesi d’età non sono ancora completamente autosufficienti (mediamente restano con la madre un anno e mezzo circa). Irresponsabile la scelta assunta dal Parco di lasciarli liberi senza garantire loro un futuro in natura.

Eppure l’Ente Parco gestisce e macina milioni di euro di fondi pubblici, poteva e potrebbe mobilitare uomini e risorse per tutelare efficacemente i cuccioli. I fatti accaduti stanno facendo emergere, invece, i limiti e le carenze di un organismo che tendenzialmente rischia di trasformarsi in un carrozzone.
Ciro Crescentini