Napoli Servizi vuole imporre ‘conciliazioni bidone’ ai lavoratori. Avvocata Quattromini: “Non firmate”

Tutto si compie puntualmente nell’indifferenza dell’attuale amministrazione comunale uscente di Palazzo San Giacomo, ente proprietario dell’azienda.

In Napoli Servizi, azienda partecipata del Comune di Napoli continuano le pressioni e gli atti vessatori nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici, in primis gli ex dipendenti di Napoli Sociale, azienda comunale liquidata, che rivendicano i propri diritti. Pressioni e atti vessatori attuati sistematicamente da capi, capetti e sindacalisti collusi e concertativi. Nelle ultime ore sarebbero stati convocati alcuni lavoratori per costringerli a firmare le solite conciliazioni e rinunciare diritti acquisiti e parti consistenti di salario. Tutto si compie puntualmente nell’indifferenza dell’attuale amministrazione comunale uscente di Palazzo San Giacomo, ente proprietario dell’azienda.

L’avvocata Giuliana Quattromini

Sulla vicenda è intervenuta l’avvocata del lavoro Giuliana Quattromini che assiste un gruppo consistente di dipendenti dell’azienda partecipata comunale.  “Ancora una volta i lavoratori di Napoli Servizi sono stati contattati al fine di firmare l’ennesima conciliazione di spettanze retributive con rinuncia ai propri diritti – sottolinea l’avvocata Quattromini – Nonostante i giudici del Tribunale e della Corte di appello di Napoli abbiano annullato i verbali di conciliazione del novembre 2016 stigmatizzando il comportamento della datrice di lavoro, dopo 5 anni si utilizzano analoghi canali con i consueti promotori delle conciliazioni. Lo scopo è chiaro: l’azzeramento dei diritti già acquisiti in cambio di pochi euro”. “Avvisiamo quindi i lavoratori di respingere qualsiasi arbitraria convocazione per firmare verbali di sorta. Si ricorda che già la firma dei verbali del 2016 stanno procurando decurtazioni salariali notevoli che si ripercuoteranno anche ai fini pensionistici – conclude Quattromini – Si invitano in ogni caso i lavoratori a sottoporre al vaglio dei legali di propria fiducia qualsiasi atto e/o verbale che venga loro imposto di firmare al buio”.

Ciro Crescentini

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