Napoli, la camorra spara davanti a una scuola: un morto, un ferito e bambini terrorizzati

La senatrice Monica Cirinnà: “Caro Salvini la sicurezza non si garantisce con la propaganda”

Terrore davanti all’Istituto Vittorino da Feltre, nel cuore del Rione Villa,  periferia orientale di Napoli.  Luigi Mignano, 57 anni, considerato vicino al clan Rinaldi egemone della zona, è stato ucciso a colpi di pistola. Il figlio, Pasquale, 32 è rimasto ferito. Il raid criminale è avvenuto  intorno alle 8,30 del mattino, orario d’ ingresso della scuola. Luigi e Pasquale Mignano stavano entrando in auto quando sono stati raggiunti da due persone a bordo di uno scooter nero, forse a volto scoperto.  Il figlio della vittima, Pasquale, 32 anni, è rimasto ferito alle gambe ed è ricoverato all’ospedale del Mare. Forse ad assistere all’agguato di Luigi Mignano, c’era anche il nipotino 3 anni: sarebbe suo, infatti, lo zaino ritrovato proprio sul luogo dell’agguato. Le indagini della Polizia di Stato sono in corso e lo scenario potrebbe apparire più chiaro quando sarà sentita l’altra persona coinvolta nell’agguato, il figlio di Mignano, papà del piccolo.  Luigi Mignano conta diversi precedenti per estorsione, droga e anche 416 bis; il figlio invece non avrebbe precedenti ma solo violazioni al codice stradale. I due avrebbero percorso pochi metri visto che la loro casa è poco distante il luogo dell’agguato, in via Ravello.

Prime dure reazioni da parte di esponenti politici, istituzionali.Il gravissimo episodio di questa mattina a Napoli, l’ennesima sparatoria dopo quelle delle ultime settimane a Roma, per di più davanti a una scuola, squarcia il velo sui reali contorni del problema sicurezza nel nostro Paese: la sicurezza non si garantisce con le misure propagandistiche del ministro dell’Interno, armando i cittadini grazie alla riforma della legittima difesa o disponendo il dispiego massivo di forze di polizia in assetto antisommossa in occasione delle manifestazioni, per lo più di opposizione al governo. La sicurezza si garantisce assicurando la presenza sul territorio e, soprattutto, intervenendo alla radice sulle cause, anche e soprattutto socioeconomiche, della criminalità. Un paese meno libero e più povero è un paese più insicuro: il ministro e il Governo si concentrino su questo e non sulla propaganda”. Lo dichiara la senatrice del Pd Monica Cirinnà.

Durissimo il commento di Padre Modesto Bravaccino, parroco della chiesa  San Giuseppe e San Giovanni di Lourdes che si trova accanto al luogo dell’agguato a pochi metri dalla scuola:  “Fino a stamattina eravamo fiduciosi che la situazione fosse migliorata, poi un agguato davanti ad un bimbo di tre anni, il nipote della vittima, ci ha fatto capire che la ferocia è aumentata”. Padre Modesto Bravaccino un anno fa mostrò un proiettile che era finito nel campetto dell’oratorio della sua chiesa, a due passi da luogo dell’agguato  “Da quel giorno si è sparato tanto ma nessun omicidio – dice – oggi in questa zona c’erano mamme, bimbi che andavano a scuola, anziani che stavano venendo a messa. Padre Modesto stava pregando nella cappellina “quando ho sentito tantissimi colpi di arma da fuoco”. “Sono uscito e ho visto che c’era una persona a terra – racconta – il tutto a pochi metri dalla scuola e dalla chiesa dove gli anziani stavano venendo a messa”. Luigi Mignano, la vittima dell’agguato, e il figlio Pasquale, papà del bimbo di tre anni, stavano accompagnando molto probabilmente con l’auto il piccolo all’asilo. “Fino a stamattina eravamo fiduciosi – aggiunge il parroco – c’era stata la manifestazione anticamorra un anno fa, l’incontro con Salvini, con la Municipalità, con il sindaco. Insomma sembrava che le forze dell’ordine avessero assicurato maggiore sicurezza invece la situazione, concretamente, non sembra migliorata ma peggiorata. Sto da otto anni in questa parrocchia, si è sparato tanto ma non si era mai ammazzato nessuno. La ferocia è aumentata”. La chiesa San Giuseppe e San Giovanni di Lourdes si trova accanto al luogo dell’agguato e, sottolinea padre Modesto, “é l’unico punto di aggregazione del quartiere”. “Se vuoi andare al parco giochi devi venire qui, se vuoi giocare a calcetto devi venire qui – dice – organizziamo eventi di aggregazione. Oggi questo omicidio in un orario in cui i bimbi stavano andando a scuola, questa è ferocia”.

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris attacca il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini – “E’ un fatto gravissimo”, dice il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, commentando l’agguato.  Il primo cittadino di Napoli invoca l’intervento del governo “a cui continuiamo a chiedere – sottolinea – un potenziamento delle forze di polizia. Il ministro dell’Interno e’ venuto a Napoli per tre volte ma io non ho visto il rafforzamento delle forze di polizia che in ogni occasione ha promesso. Il controllo del territorio – rimarca de Magistris – e’ un compito esclusivo e precipuo dello Stato. Basta parole, vogliamo vedere solamente i fatti”. Il sindaco ricorda che la questione della criminalita’ al Rione Villa “e’ stata affrontata piu’ volte nei comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica e le forze di polizia della nostra citta’ stanno facendo cose importanti. Ma la coperta e’ sempre quella…”.Anche rispetto alla videosorveglianza “devo dire che si stanno facendo passi in avanti – precisa l’ex Pm – ma si deve fare di piu’: se parliamo di contrasto al crimine, la priorita’ e’ il controllo del territorio per prevenire i reati e poi per individuare i responsabili”.

 

 

 

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