Scappò la notte di Natale del 1984 dall’Ospedale di Caserta

NAPOLI – Era il più vecchio latitante di camorra: dopo 31 anni è stato catturato in Brasile Pasquale Scotti, braccio destro del boss della Nco Raffaele Cutolo. Lo hanno acciuffato i poliziotti della squadra mobile di Napoli e quelli del Servizio Centrale Operativo. Il superlatitante si nascondeva a Recife: si erano perse le sue tracce la notte di Natale del 1984, quando fuggì da una cella dell’Ospedale di Caserta, dove era detenuto da collaboratore di giustizia.

Scotti, 56 anni, è detto Pasqualino ‘o collier per aver regalato un collier alla moglie di Raffaele Cutolo, ma conosciuto anche come l’ingegnere, venne arrestato a Caivano il 17 dicembre del 1983. Era ricercato in campo internazionale dal 1990. Numerose le segnalazioni che lo hanno dato all’estero, nel corso dei tre decenni trascorsi alla macchia.

L’ultimo identikit era stato diffuso nell’ottobre del 2011, e venne realizzato grazie a moderne tecnologie: in una foto appare con i capelli bianchi e, in un’altra, con i capelli più scuri. Scotti è stato un elemento di spicco della Nuova camorra organizzata, capeggiata dal superboss Raffaele Cutolo, di cui è sempre stato considerato uno dei “fedelissimi”, clan protagonista della cruenta faida intrapresa negli anni Ottanta con famiglie camorristiche avversarie ricompattatesi nel cartello antagonista denominato «Nuova Famiglia». Pasquale Scotti – condannato all’ergastolo – fu catturato la prima volta dopo un cruento scontro a fuoco con la polizia nel corso del quale un suo affiliato, Luigi Angelino, rimase ucciso e lui stesso ferito. Iniziò un breve periodo di collaborazione con la giustizia ma poi, nel Natale del 1984, si rese latitante. Nel corso degli anni la sua presenza è stata segnalata dapprima in Lombardia, successivamente in vari stati del Nord-Est europeo, poi in Paesi esteri dove avrebbe goduto del favorevole ordinamento giuridico e sicuramente di una nuova identità

“Un colpo straordinario messo a segno dalla nostra squadra Italia che, grazie al lavoro della Polizia italiana e grazie alla preziosa cooperazione con le forze di Polizia brasiliane, ha portato all’arresto di un pluriricercato evaso, latitante da oltre 30 anni, Pasquale Scotti, capo storico di Nuova Camorra Organizzata e tra i primi ricercati della lista dei più pericolosi”. Lo dice il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “La caccia ai latitanti – sottolinea Alfano – va oltre i confini del nostro Paese, per costruire una rete di legalità che tenga insieme tutti quegli Stati che si impegnano per estirpare ogni possibile infiltrazione criminale. Il rafforzamento dei rapporti di collaborazione investigativa e operativa tra i Paesi, dà un senso comune alla lotta e aumenta le possibilità di vittoria”.

 

LA NUOVA VITA – Scotti in Brasile si faceva chiamare Francisco de Castro Visconti. Aveva messo radici, sposando una donna del posto, con la quale ha messo al mondo due figli. I dettagli sono diffusi in una conferenza stampa presso la Procura di Napoli. Il latitante aveva un ristorante a Recife. E’ stato catturato in una panetteria. A una domanda sull’ipotesi che il ricercato si fosse sottoposto ad un intervento di chirurgia plastica, per alterare i lineamenti, il procuratore Colangelo ha risposto che “Non si può escludere”. Scotti appare molto diverso dalle foto giovanili ed anche dagli identikit tracciati nel corso dei 30 anni di latitanza

 

 

 

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