A sinistra solo Elena Coccia difende l’assunzione di 27 portaborse a Città Metropolitana

Il blitz agostano operato dall’Ente Città metropolitana di Napoli con l’assunzione di 27 di staffisti-collaboratori presso i gruppi consiliari di tutti i partiti(costo oltre un milione di euro), continua ad indignare i cittadini napoletani. Un blitz frutto di un accordo con le opposizioni legittimato dal sindaco Luigi de Magistris. Un accordo che l’ex Pm ha  definito  con enfasi ‘pura collaborazione istituzionale’.

In realtà è consociativismo puro.  Arrabbiati i cittadini. Arrabbiati i dipendenti dell’ex Provincia che potevano essere valorizzati in quanto dotati di competenze professionali, facendo risparmiare un po’ di risorse alle casse pubbliche. Arrabbiati i lavoratori delle aziende di trasporto locale come il Ctp(di proprietà di Città metropolitana) da mesi senza stipendi per colpa dell’inettitudine dei vertici aziendale e dell’immobilismo politico ed istituzionale.

Le assunzioni degli staffisti divide l’area di sinistra che sostiene De Magistris al comune e alla provincia. L’infornata degli staffisti viene duramente criticata dai militanti e dagli elettori. “E’ uno schifo – commenta una dipendente del comune di Napoli – Mentre tagliano i servizi sociali, mancano pullman adeguati del trasporto pubblico, hanno utilizzato oltre un milione di euro per assumere portaborse. Perché non hanno utilizzato i dipendenti dell’ex Provincia?”

Contro l’assunzione degli staffisti scendono in campo i vertici del Movimento democratico e progressisti – Articolo 1.   “La vicenda dell’assunzione di 27 staffisti alla città metropolitana è semplicemente vergognosa – sottolinea in un nota il coordinatore provinciale Francesco Dinacci –  Pare che questo sia l’unico motivo per cui si registra l’interesse del Sindaco De Magistris nei confronti dell’area metropolitana, mentre esplodono gravi questioni sociali e ambientali sull’intero territorio. Art.1-Mdp Napoli ribadisce la sua netta contrarietà a questa scelta perché non se ne intravede nessuna utilità per l’ente”.

Sulla stessa linea d’onda, il capogruppo comunale di Napoli in Comune a Sinistra, Mario Coppeto. “27 staffisti per 24 consiglieri è davvero troppo. Troppo per quantità “troppo” per decisione politica – ha evidenziato Coppeto –  Non credo esista ente analogo in Italia che si permetta di assumere una simile iniziativa; parlo della città metropolitana​di Napoli. Mi auguro che il Sindaco metropolitano riveda la questione richiamandosi al principio di sobrietà ed economicità – continua Coppeto –  Esiste un bisogno di collaborazioni per coloro i quali, consiglieri, detengono deleghe? Bene si verifichi attentamente il personale disponibile in forza all’ente. Tutte le deleghe, ricordando che non sono incarichi assessorili, ma funzioni non deliberanti, hanno bisogno di particolari competenze esterne addirittura fiduciarie? – aggiunge ancora il capogruppo della sinistra – Ad un anno circa dell’elezioni di secondo livello del consiglio metropolitano è forse arrivato il momento di fare un po’ di chiarezza.  Troppe domande, tante incertezze. È necessario rivedere, nel profondo quanto si è immaginato di compiere, chissà perchè sempre ad agosto quando la politica”sonnacchia”- Quindi, la conclusione a questo ragionamento è di essere assolutamente contrario al reclutamento dei cosiddetti 27 staffisti per la città Metropolitana di Napoli”.

Contro l’infornata sono scesi in campo anche gli esponenti di Sinistra italiana. Eloquente una nota firmata dal coordinatore regionale  Tonino Scala e dal  coordinatore provinciale Carlo Giordano.

“Sinistra Italiana reputa politicamente sbagliata e amministrativamente inutile la decisione del Sindaco Metropolitano di Napoli Luigi De Magistris, di procedere alla stipula di 27 contratti di lavoro per l’assunzione di altrettanti staffisti – sottolinea la nota – Le ragioni sono molteplici. La Città metropolitana di Napoli, erede della Provincia, è stata costituita, tra l’altro, per abbattere le spese della politica, quindi proprio quelle legate al personale istituzionale per cui avendo un proprio Dipartimento amministrativo del personale non avrebbe alcun bisogno di attingerne all’esterno – ricordano gli esponenti della sinistra –  l’assunzione di 27 staffisti non ci sembra per nulla una delle priorità che al momento possano interessare l’azione di governo metropolitano anche alla luce dei reiterati tagli finanziari effettuati dal Governo nazionale in materia di enti locali – evidenzia la nota – le funzioni che andrebbero a svolgere, stando alla nota della Direzione Generale dell’Ente intermedio, sono alquanto fumose e discutibili e di certo non utili alla funzionalità effettiva degli uffici e degli organismi istituzionali. Il costo, che si aggirerebbe intorno ai 550.000 euro, è a dir poco esorbitante e si presta oggettivamente a materia di controllo da parte degli organismi della magistratura contabile, le assunzioni interesserebbero non solo il Sindaco e la Giunta ma tutti i gruppi consiliari rappresentati per cui è davvero poco edificante questa totale compartecipazione trasversale da larghe intese. Il buon senso e la responsabilità politica consiglierebbero un immediato ritiro del provvedimento sindacale e un contestuale impegno per rilanciare un’azione di governo degna delle sfide che l’area metropolitana di Napoli richiede quotidianamente con i suoi tanti e gravi problemi”.

A difendere l’infornata degli staffisti, l’avvocatessa Elena Coccia, consigliera comunale di Rifondazione Comunista, un partito che stando ai programmi e alla sua storia dovrebbe essere il paladino, il sostenitore del pubblico contro ogni forma di esternalizzazione. Coccia ha reagito stizzita alle dichiarazioni del capogruppo di Napoli in Comune a Sinistra. “Il consigliere Coppeto parla a titolo personale”.

Ma a quanto pare, sola è rimasta proprio l’avvocatessa ‘radical’ che ha dimostrato di essere funzionale al sistema, alle logiche della politica-politicante lontana dalle persone comuni. La politica-politicante del ‘manuale Cencelli’, lo strumento di distribuzione delle poltrone inventato dalla Democrazia Cristiana.

                                                                                                     Ciro Crescentini

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