Camorra, droga e ristoranti sull’asse Napoli-Barcellona: 35 arresti

Il valore di beni sequestrati ammonta a 5 milioni di euro ma le cifre sono in costante aggiornamento anche perché dai conti correnti finiti sotto sequestro ci sono migliaia di euro in giacenza. Oltre due tonnellate tra cocaina e hashish sequestrate

Gli uomini del Goa del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli, comandante Giovanni Salerno, hanno fatto luce su un affare milionario di droga riciclaggio da e per la Spagna e in particolare a Barcellona: sono in totale 35 le persone arrestate, 18 dei quali destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare in Spagna, cinque delle quali eseguite in Italia con un Mandato di cattura europeo, e 12 decreti di fermo firmati dalla Dda di Napoli mentre due risultano irreperibili. Tra gli arrestati ci sono un diplomatico di Mercato San Severino, e uno che millantava di essere un assistente diplomatico tra gli insospettabili, nell’ambito di una inchiesta internazionale su un traffico di sostanze stupefacenti. Il ristorante ‘Assunta Madre’, in una delle zone più eleganti di Barcellona e il bar ‘Santa Lucia’ dove c’era una coppia di coniugi napoletani che per gli investigatori sono prestanome di narcos napoletani, sono stati sequestrati e perquisiti sia dai finanziari che dalle forze di polizia spagnole. I finanzieri hanno scoperto che i soldi della droga importata da Sudamerica venivano immessi nuovamente nel circuito finanziario con il riciclaggio in attività commerciali lecite. Innanzitutto esercizi commerciali e poi autorimesse. Il valore di beni sequestrati ammonta a 5 milioni di euro ma le cifre sono in costante aggiornamento anche perché dai conti correnti finiti sotto sequestro ci sono migliaia di euro in giacenza. Oltre due tonnellate tra cocaina e hashish sequestrate. L’indagine e’ partita dal lavoro investigatori operato su una delle cosche più ‘potenti’ e radicate di Napoli, il clan Contini, che ha come base operativa la zona dell’Arenaccia a Napoli. Una cosca ‘camaleontica’ in grado di gestire milioni di euro e riciclarli in attività imprenditoriali. Gli inquirenti sono riusciti a risalire ai prestanome che la camorra ha usato negli anni non solo a Napoli e in Italia ma anche in Spagna. Nei traffici di droga e soprattutto nelle riciclaggio sono coinvolti i clan della camorra che da sempre operano in Spagna: ovvero i Polverino di Marano e gli Amato-Pagano di Scampia anche se sono in corso ulteriori indagini per cercare di arrivare ad individuare i collegamenti diretti tra la camorra e gli arrestati.

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