Alla vigilia di Napoli-Palermo il tecnico si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “Scudetto? E’ una bestemmia. E fino a poco fa dicevano che la squadra aveva un allenatore non all’altezza”
CASTEL VOLTURNO – Preannuncia un turnover morbido. “Ne cambio al massimo due”. Alla vigilia di Napoli-Palermo, Maurizio Sarri sembra impegnato a tenere alta la tensione. Un esercizio non facile, perfino con la squadra a due punti dalla vetta.
“E’ una partita difficile – spiega il tecnico – troviamo una squadra che dopo l’ultima sosta ha trovato la quadratura del cerchio”. Insomma, occhi aperti. “L’infrasettimanale è sempre un turno insidioso. Il Palermo – dice Sarri – è forte e l’anno scorso ha fatto benissimo. Poi ha avuto qualche difficoltà e si è ripreso. C’è un allenatore di ottimo livello come Iachini e saranno un po’ piu’ freschi di noi, visto che noi giovedì abbiamo giocato in Danimarca e poi siamo andati in campo domenica, mentre loro hanno giocato sabato contro l’Inter”. Sarri non usa giri di parole. L’aveva detto domenica a caldo, subito dopo il match di Verona, e lo ripete ora: l’ingorgo del calendario penalizza il Napoli. “Nn mi sembra molto giusto, ci vorrebbe una sensibilità diversa rispetto alle squadre italiane che sono in Europa”. L’allenatore azzurro frena ancora, quando si nomina la fatidica parola scudetto. “Una bestemmia”. Ma è costretto ad ammettere che “un paio di bestemmiatori in squadra li abbiamo”. La piccola apertura si spinge ad una prima rivincita. Insolita sortita, per il tecnico operaio, sempre umile e disincantato quando in tanti storsero il naso al suo arrivo a Napoli. “Se guardo indietro penso che la squadra si era impoverita con un allenatore non all’altezza. In un mese si è fatto qualche passo in avanti”. Come dire: piano con gli sbalzi di umore, fino a poco fa dicevate che in panchina c’era uno inadeguato. Lo diceva anche il più grande di tutti, ma Diego fa eccezione. “E’ stato un idolo per me e lo resterà per sempre – precisa Sarri -. Può dire qualsiasi cosa, non me la prenderò mai”. Se la prende invece, eccome, quando gli chiedono di Insigne. “Insigne sta meglio, è recuperabile, ma il suo ginocchio – denuncia – sembra diventato un bersaglio. Lo colpiscono sempre nello stesso punto”. Salvate il soldato Lorenzinho. Comunque, uno degli indiziati per un turno di riposo, in favore di Mertens. Si decide all’ultimo.
(Foto Ssc Napoli/Twitter)