Michele Franco(Potere al Popolo): Cgil Cisl e Uil,  fuffa e demagogia fuori tempo massimo!

Riceviamo e pubblichiamo integralmente

Da mesi – giusto per attenerci all’ultimo periodo – la Campania è attraversata da uno tsunami di ristrutturazioni aziendali, di vere e proprie chiusure di piccole e medie aziende oltre l’annunciata fuga di noti marchi multinazionali (Whirpool e Jabril in primis).

Non c’è settore – dall’aeronautico all’agro/alimentare – che non sta pagando i costi di una crisi economica globale accentuata, ulteriormente, dalla emergenza pandemica di cui non si prevede un termine certo. Una situazione  segnata da una spropositato aumento del numero di ore di cassa integrazione, dei licenziamenti più o meno mascherati dentro una dinamica generale di crescente impoverimento dei ceti popolari della società. Basta guardare i dati statistici ufficiali e si resta colpiti dal numero delle famiglie che sono collocate sotto l’ordinaria “soglia di povertà”.

In tale contesto – in Campania come altrove – brilla l’assenza di una risposta sindacale all’altezza dei problemi che l’attuale congiuntura politica ed economica sta drammaticamente ponendo

Cgil, Cisl e Uil nei mesi del lockdown ed anche dopo sono – semplicemente – evaporati  evidenziando l’inanità della loro ragione sociale di esistenza.

Nei posti di lavoro aggrediti dagli effetti antisociali della crisi le RSU (..dove esistono) e i singoli delegati sindacali sono stati, di fatto, lasciati soli ad affrontare i problemi di occupazione, di garanzia del salario e di gestione pratica dei processi di crisi.

Cgil, Cisl e Uil non hanno mosso un dito di fronte all’accumularsi dei “tavoli di crisi” presso il Mise, la Regione o la Prefettura.

I responsabili dei sindacati collaborazionisti si sono limiti ad “accompagnare” il corso della crisi, hanno supinamente accettato i tempi lunghi, le dilazioni che Confindustria e le altre associazioni padronale dettavano alle “trattative” e non hanno mai denunciato – con la dovuta nettezza e determinazione- il ruolo tutt’altro che neutrale del Ministero del Lavoro e della Presidenza del Consiglio.

Potremmo fare il diario delle autentiche vie crucis che i lavoratori hanno  percorso in questi mesi a Roma, sotto il palazzo Santa Lucia a Napoli e alle varie sedi delle Prefetture per cercare una via di uscita ad una condizione di incertezza, di paura e di scoramento.

Mai Cgil, Cisl e Uil hanno cercato di raccogliere e sistematizzare in una unica grande Vertenza le tante crisi aziendali e locali prodotte in questi mesi?

Mai Cgil, Cisl e Uil hanno provato a mettere in connessione questi “mille rivoli” per imporre alle controparti soluzioni positive utili per tutti e non, invece, un assurdo spacchettamento vertenziale che favorisce i disegni padronali ed aziendali di lucrare e di fare ulteriori profitti anche in questa situazione.

Cgil, Cisl e Uil – sul piano nazionale e locale – hanno abdicato definitivamente alla loro primordiale ragione di esistenza e si sono – volontariamente – scelti una funzione di cogestori dei processi di crisi antioperai ed antipopolari.

Appare – dunque –  un “fulmine a ciel sereno” l’annunciata “manifestazione per l’occupazione” che Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato, a Napoli, per venerdì 18 settembre, a piazza Dante, con la presenza dell’ex “ribelle” Maurizio Landini.

Abbiamo il fondato sospetto politico che questa convocazione “unitaria” di Cgil, Cisl e Uil sia una sorte di cambiale che i sindacati complici devono pagare a Vincenzo De Luca per capitalizzare il massimo di consensi politici ed elettorali al sistema affaristico e speculativo che regge la Campania e che, quasi sicuramente, governerà la nostra regione per i prossimi cinque anni.

Il nostro sospetto – anzi la nostra certezza – non è dettata solo dalla presenza nelle tante liste che sostengono Vincenzo De Luca di molti candidati che sono espressione di Cgil, Cisl e Uil. Questo sarebbe il meno con buona pace della tanto sbandierata “autonomia sindacale”!

Il tema vero è che leggendo la “piattaforma programmatica” di questa strana manifestazione salta palesemente agli occhi la sintonia tra gli obiettivi di questa giornata e il programma e, soprattutto, la pratica e i desiderata dell’amministrazione De Luca per l’oggi e per il domani.

La creazione delle ZES (Zone Economiche Speciali), la generalizzazione del sistema delle deroghe dai “contratti collettivi nazionali di lavoro”, la gestione dei programmi di formazione appaltata completamente alle imprese, un idea di welfare che partendo da quanto messo in atto da De Luca durante l’emergenza Covid allude ad un vero e proprio “welfare dei miserabili” e l’apertura all’ingerenza dei privati nel comparto dei trasporti e nella sanità sono idee/forza ed obiettivi programmatici che tengono assieme De Luca, le organizzazioni padronali e i sindacati complici.

Il tutto mentre si “affilano i coltelli” e si stanno ridefinendo le alleanze per l’aggiotaggio circa i soldi che arriveranno attraverso il Recovery Fund.

E’ evidente che uno scenario di tale tipologia dovrà prevedere necessariamente un sindacato normalizzato e disciplinato verso il corso economico dominante e le scelte clientelari ed antisociali che si stanno allestendo regionalmente e nazionalmente.

Denunciare – quindi – la boutade di Cgil, Cisl e Uil, respingere l’abusata retorica di Landini e dei suoi sodali, battersi per la ricostruzione e la riqualificazione di una moderna azione sindacale indipendente, nei posti di lavoro e nei territori, è un impegno da assumere con urgenza per cercare di porre un deciso Stop allo stillicidio di posti di lavoro ed al costante peggioramento dell’insieme delle condizioni di vita e di lavoro dei ceti subalterni.

Anche per questo se proprio venerdì 18 settembre si vuole scendere in piazza a Napoli è meglio orientarsi e dirigersi verso l’appuntamento giusto ossia alla Festa di chiusura della campagna elettorale di Potere al Popolo alle ore 19 in Piazza del Gesù.

Del resto in questa campagna elettorale che si appresta alle ultime battute e nei vari snodi di crisi economica e sociale le lavoratrici, i lavoratori, i precari, i disoccupati e quanti soffrono le patologie antisociali di questo lurido modello di sviluppo e di governance hanno trovato solo gli attivisti di Potere al Popolo al loro fianco nelle varie mobilitazioni e contro i comuni avversari.

Michele Franco – Potere al Popolo Napoli

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