La brutale aggressione al capolinea di piazzale Tecchio. Gravi ferite per la vittima
Aggredito selvaggiamente a bottigliate al viso e al capo per una lite sull’orario di partenza dell’autobus, al capolinea di piazzale Tecchio. E’ accaduto in serata a Vincenzo Ezio Lucchese, autista Anm (foto in basso), finito all’ospedale San Paolo per le gravi ferite: i sanitari gli hanno applicato 30 punti di sutura. Come riporta napolivillage.com, autore dell’aggressione è un passeggero. Sul posto sono giunte le volanti del commissariato San Paolo.
Il 55enne Vincenzo Visco, incensurato, è stato identificato e arrestato con l’accusa di aggressione. “Basta violenze sul lavoro, proclameremo un nuovo sciopero di 24 ore – annuncia l’Usb – per chiedere maggiore prevenzione per la salute e adeguata sicurezza sui mezzi, nelle stazioni e ai capolinea”. “Siamo stanchi di subire disservizi – aggiunge il sindacalista Adolfo Vallini – e l’incapacità gestionale di chi e’ addetto alla circolazione dei mezzi, al personale e alla sicurezza”.
LA RICOSTRUZIONE: IL DIVERBIO POI L’AGGRESSIONE – Secondo la ricostruzione della polizia Visco avrebbe agito al culmine di un diverbio: chiedeva che l’autista, presente al capolinea, facesse partire subito il bus R6, fermo allo stazionamento di piazzale Tecchio. Il conducente intendeva invece aspettare l’orario previsto dalla tabella di marcia. Tra i due sarebbero volate parole grosse, fino all’aggressione. Lucchese è’ stato ferito al volto con una bottiglia, che nell’impatto si è frantumata aggravando le conseguenze: è ricoverato in ospedale con prognosi di 30 giorni.
L’ANM: “NESSUN RITARDO, VIOLENZA GRATUITA – “In relazione alla gravissima aggressione di ieri sera in piazzale Tecchio al conducente in servizio sulla linea bus R6, l’Azienda Napoletana Mobilità puntualizza che l’episodio non è da attribuirsi ad alcun ritardo del servizio, in quanto sulla linea in questione era stata regolarmente effettuata la corsa programmata alle ore 21:30, mentre la successiva sarebbe partita regolarmente alle ore 22:00”. In una nota l’Azienda napoletana mobilità afferma che l’aggressione subita dall’autista è “un atto di violenza gratuita non ascrivibile a responsabilità di Anm e dei suoi lavoratori, che ogni giorno si ritrovano ad operare in un contesto oggettivamente difficile per le note carenze strutturali, ma al gesto folle di uno sconsiderato”.
“In merito alle problematiche della sicurezza sul lavoro, Anm – prosegue la nota – ha da tempo avviato l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza e controllo sia a bordo che a terra, in ultimo l’introduzione sui nuovi bus di cabine antiaggressione. Inoltre, sinergicamente con altre Aziende del settore, sono state attivate iniziative specifiche presso le Autorità competenti per ottenere maggiori garanzie in termini di presidio del territorio presso i capolinea e a bordo bus”. I vertici aziendali esprimono piena solidarietà al conducente coinvolto cui augurano una pronta guarigione. L’Amministratore Unico Alberto Ramaglia in queste ore ha raggiunto personalmente in ospedale l’autista: “Il nostro impegno su questo terreno – ha detto Ramaglia -, è costante e insieme alle forze dell’ordine abbiamo disposto di rafforzare ulteriormente la sorveglianza anche presso i capolinea dei bus. Siamo convinti che in un contesto di tensione sociale generalizzato, più che con la repressione bisogna intervenire con un incisivo e articolato potenziamento del presidio del territorio e in questo senso ci aspettiamo che ciascuno faccia la sua parte”.
(Foto Raffaele De Lucia)